venerdì 1 maggio 2009

SUINE FLOW

Il problema sono io. Non nel senso che il mese scorso ho preso l'aereo per Guadalajara, mi sono limonato una scrofa di 90 chili con gli occhi iniettati di sangue e sono tornato a spargere fango e virus per tutti i paesi civilizzati. Il problema sono io perchè non so dare il giusto peso alle cose. E' effettivamente un problema di famiglia (ne scrissi tempo fa, sul loro ingigantire i raffreddori e minimizzare le quadruple amputazioni degli arti): non siamo capaci di dare il giusto peso ai malanni di stagione. Il fatto che io, ai tempi di Sars e Aviaria, sia entrato nella paranoia più totale, cominciando a vaccinarmi, evitando il contatto con polli, asiatici, polli asiatici e asiatici polli, bruciando vivo il giapponese che si permetteva di starnutire sull'autobus e completando otto processi completi di profilassi mi ha fatto imparare quacosa. Ossia che erano tutte montature mediatiche.

Avendo imparato la lezione ho quindi ignorato ogni notizia riguardante questa nuova "influenza suina", che ha il nome di una commedia sexy anni '70 fino a stasera. Se anche il sito della BBC parla di notizie preoccupanti, se perfino l'OMS si è preoccupata di darle un nome più temibile ("influenza A", direttamente dal ciclo Alta Tensione di Canale 5), se i casi aumentano e se soprattutto continuo a starnutire l'anima e ad andare in giro con la voce di Vladimir Luxuria durante la prova leader nel fango e sotto una cascata d'acqua, forse devo cominciare a preoccuparmi.

1 commento:

  1. secondo me è un'operazione di marketing.
    All'aviaria è seguito il boom dell'horror dal sol levante...tra qualche mese,vedrai,uscirà la versione gore di "babe maialino coraggioso"

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