lunedì 25 maggio 2009

UNA PERSONA ORRIBILE PER BATTERE PERSONE ORRIBILI


Ore 17.30. Centodue gradi all'ombra. Durante quello che dovrebbe essere un blitz in centro per accompagnare una mia amica veniamo braccati da un'esponente del gruppo di facinorosi estremisti conosciuti come "associazione Mondo Libri". Quello che all'inizio sembra un innocuo sondaggio (al cui fascino di solito non so resistere, ndr) si trasforma in breve in un tentativo di coercizione, mentre la hostess di terra, brutta, bassa, sgradevole, straniera/di paese cercava di portarci al suo avamposto - il negozio - conversando amabilmente sulle nostre università e facendo domande sulla nostra età. A quel punto, in negozio, il lavoro sporco era terminato, si trattava solo di farci compilare un modulo infinito. E' a quel punto che il bastardo che è in me se ne è uscito con una soluzione di raro cinismo.
Scusate un attimo - dico prendendo il cellulare. <<Pronto? Come? Oddio ma davvero? Si è fatta male? Ma come sta? Oddio certo vengo subito>> Clic. "Devi riaccompagnarmi a casa, mia nonna sta male, oddio aiuto... ci scusi dobbiamo andare...
- Ma... ma...
'Ma' un cazzo; in pochi secondi eravamo di nuovo bellamente in strada per soccorrere mia nonna nel negozio Zara più vicino. Sì, sono un infame, lo so.

Quello che non sapete, però, è che Mondo Libri è una vera associazione a delinquere. Una volta, preso per sfinimento, di ritorno dall'università, ho lasciato loro i miei dati. Non l'avessi mai fatto. Ho firmato una sorta di contratto vitalizio esclusivo e irrisolvibile che mi imponeva di pagare tremila euro e una villa all'anno al presidente di questa associazione. Si son dovuti mobilitare gli avvocati, per liberarcene. 'Sti aguzzini. 

DANKE, BITTE, ECUETA,

Di ritorno dalla Svizzera (e ho avuto un brivido nel sentirlo mentalmente pronunciato "Sfizzera", visto l'accento teutonico che mi accompagna da due giorni), boccheggio al caldo di una delle prime vere serate estive. Dicono che da domenica si rinfrescherà, a me non cala, al caldo ci sto bene. Certo, il fatto che ora, a torso nudo e assalito dalle zanzare sembri terribilmente una rappresentazione emaciata di Buddha, non influisce sul grado di tranquillità della serata.
Invitati da due nostri amici, appunto, svizzeri, ci siam goduti un weekend al rifugio da questa ondata relativamente innaturale di caldo tra le montagne di Heidi. C'era tutto: le mucche, due montagne stagliate nel cielo, l'altalena e la baita in legno. Ci credo che la strafatta dalle gote rosse preferisse questo alla caserma di Francoforte e alla compagnia della frigida tedesca. Mentalità diversa: si può girare mano nella mano con la tranquillità di poterle riportare a casa entrambe intatte, ci si può baciare a stampo senza che due giorni dopo la Mussolini giustifichi il nostro arresto parlando di atti osceni in luogo pubblico a Pomeriggio Cinque. Semplicemente lì la gente non ti squadra, non ti indica, cammina e si fa i fattacci suoi. Vorrei allargare il discorso dicendo che è una questione di mentalità e sarà dura cambiarla: in Italia non si investe su Starbucks perchè gli italiani amano prendere il caffè al baretto sotto casa chiacchierando col barista. Che idiozia.
Bello tutto, comunque, a parte i problemi di comunicazione visto che uno dei due parla italiano come io suono il clavicembalo. Ci si parlava in inglese o, la mattina presto, a gesti e mugugni. Era comunque sempre gentile ("crazie") e ci ha ospitato, quindi lodi lodi lodi all'ospitalità svizzera-tedesca.
Detto ciò mi armo di DDT e mi metto a far la festa a questo stormo di zanzare omofobe. Buonanotte blog.

mercoledì 20 maggio 2009

CURIOSE SOMIGLIANZE



DUE PESI, DUE MISURE, TRENTA RINTOCCHI

Esagererò, ma mi si spiega perchè devo sopportare l'invasivo suono delle campane in casa mia? Dalle otto di mattina, quattromila rintocchi alle dodici che ti entrano nel cervello e te lo girano come un guanto, perchè neanche i tripli vetri fermano quelle vibrazioni stile Cern di Ginevra. Se io sono ateo (anticlericale, dettagli) e le campane sono un simbolo religioso, perchè tale simbolo deve "invadere la mia libertà" entrandomi in casa?

Perchè invece a me non sarebbe permesso andare in giro col megafono fuori da una chiesa la domenica mattina durante la Messa?

domenica 17 maggio 2009

ANGELI E DEMONI



Ci sono tre modalità di visione di questo film. Puoi averlo visto senza aver letto il libro, puoi averlo visto subito dopo aver finito il libro o puoi averlo visto a distanza notevole dalla lettura del romanzo. Per fortuna, ricadevo nell'ultimo gruppo. Il film in sè è bello, ben fatto, discretamente recitato (simpatica la presenza del nostro Favino, evidentemente apprezzato anche oltreoceano) e abbastanza intenso da rendersi gradevole e facile da seguire con entrambi gli occhi aperti anche nello spettacolo delle 23. Per quanto riguarda l'indice di fedeltà al libro, purtroppo, ci siamo meno. Pezzi tagliati, rivisitazioni un po' assurde e l'assoluta convinzione che il 90% del romanzo fosse più facilmente fruibile letto che recitato (penso all'elaborazione degli indizi, alle divagazioni fanta/storiche), fanno perdere qualche punticino specie agli appartenenti al secondo gruppo di cui sopra, che usciranno dalla sala inesorabilmente dicendo "era meglio il libro". Il punto è che è ovvio, è sempre meglio il libro (detto da uno la cui ultima lettura è stata una della linea blu del battello a vapore per una recensione delle medie, poi); il punto è cosa fa il film per non tradire il libro.
Meglio una riproposizione metodica e "alla lettera" o una più tagliata ma scorrevole, fruibile anche da chi non ha letto la versione cartacea? Probabilmente la seconda, perchè rende onore alla produzione cinematografica e si svincola dall'obbligo di una durata eccessiva e di uno svolgimento troppo farraginoso. In definitiva, bel film, abbastanza fedele alle attese.

Voto: 7

venerdì 15 maggio 2009

E TRA L'ALTRO INQUINANO

Aaaah, le mille miglia. Orgoglio di Brescia, orgoglio dei bresciani e momento di massimo splendore della nostra coraggiosa città. Credo in effetti che niente mi stia più sul cazzo della Mille Miglia, un'inutile manifestazione dove una cinquantina di vecchi rincoglioniti, col classico rotolo di banconote al posto della carta igienica in bagno, si divertono a mettersi il caschetto di Gino Pilotino e a far prendere aria alle loro orribili vetture del 70 a. c.
Perchè diciamoci la verità, quelle NON sono belle macchine. Mi puoi dire che sono d'epoca, che sono senza tettuccio, che sono più larghe del mio garage e avrei l'incubo a parcheggiarle più di quanto ce l'ho già ora, ma non si può dire che siano belle. Sono brutte, un pugno in un occhio, con quei colori spenti, quei fari a dodici metri l'uno dall'altro, le avrei trovate fuori luogo anche nel 1800.
Tutto questo per dire che ieri, da qui, da Brescia, è partita la Mille Miglia, portando con sè il consueto blocco del traffico e l'altrettanto consueta ondata di maltempo generale. Già, perchè quando parte la Mille Miglia piove sempre. Anche ieri sera è stata compatta la partecipazione cittadina (ma che? davero?), con un fottìo di persone recatesi sul luogo per applaudire questo gerontocomio a quattro ruote. Non ho mai capito il senso di tutto questo: perchè noi plebe dovremmo andare ad applaudire festosi l'ostentazione del lusso di pochi ricchi? Siamo tornati nella Francia prerivoluzionaria e nessuno mi ha avvertito?

Dopodichè io di macchine non capisco niente, mettiamolo in chiaro, magari ora specialisti del settore, abituali lettori di Quattroruote Magazine, verranno a farmi il culo per la mia blasfemia. Non sono mai stato in grado di distinguere le macchine. Se salgo sulla macchina di una persona e poi, a distanza anche di dieci minuti, mi viene chiesto "che macchina era?", di solito rispondo "blu". Per memorizzare la casa di produzione delle macchine di parenti e amici, per non far la figura dell'idiota, di solito utilizzo filastrocche e trucchetti simili a quelli per la preparazione di un esame: "RR... range rover... 4 ruote... 4 erre... erre 4... R 4... Rav 4!", salvo poi spararne di meravigliose tipo "Range 4" o "la BMW Opel".

martedì 12 maggio 2009

VENTIDUE



E così è giunto un altro compleanno. Mentre l'età da teenager se ne va sempre più mi accorgo che il prossimo traguardo "degno di questo nome" è spaventosamente il quarto di secolo. Non è questo il luogo o l'occasione per parlare della vita breve, il tempo che passa e bla bla bla, quanto piuttosto quello di tracciare un mini bilancio degli ultimi 365 giorni. Mi vien da pensare che mi sento più maturo, che i miei studi si sono indirizzati - da soli e attraverso gli avvenimenti che si son succeduti - verso una direzione che vorrei vedere trasformarsi nel 'mio futuro'. E' l'ultimo anno da "non laureato" (disse incautamente, ritrovandosi a ridere amaramente il giorno del ventisettesimo compleanno), anche se ora c'è da correre per laurearsi in tempo e pensare alla specialistica. C'è ancora accanto a me il mio amore, il mio ragazzo da più di un anno e mezzo. Il secondo compleanno insieme a lui mi fa riflettere sul fatto che è una presenza certa nella mia vita, che è entrato nella mia vita quando meno me l'aspettavo e ha preso dimora fissa, venendo pure "umilmente accolto" (cit. mio fratello) da tutta la famiglia. Oltre le più rosee previsioni, insomma. Un anno bello, positivo, anche di incontri tutti nuovi e interessanti, di presa di coscienza di chi può far parte della mia vita e di chi no.

Confido di riuscire ad aggiornare più spesso il blog e di provare a rompervi l'anima con la storia della mia vita a puntate (sì lo so, una scelta tutta nuova e mai proposta da nessuno), che dopo ventidue anni forse è anche carino fare il punto della situazione su cosa mi ha trasformato "così" (colgo l'occasione per tastare il terreno: a qualcuno fregherebbe qualcosa?).

mercoledì 6 maggio 2009

DOMANI, 21/4/09

Come suonerebbe una canzone cantata da tutti e dico tutti i principali cantanti italiani a cavallo dei diversi generi musicali? Suonerebbe così. Si tratta di "Domani, 21/04/2009". La canzone è stata incisa dai grandi della musica italiana per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto, è una commistione favolosa di generi e di voci, chiamate a collaborare superando critiche, competizioni e differenze di fama, in memoria di un lodevole obiettivo comune. Dal mio primo ascolto non ho potuto non sentire in particolare i pezzi di Laura Pausini, i cori di Giusy Ferreri, la frase di Elisa - magica - il rap di Caparezza - unico - e i meravigliosi pezzi della Nannini, di Giuliano dei Negramaro, di Finardi e, naturalmente, i gorgheggi di Giorgia. Tra le voci che preferisco, ma sono stati tutti semplicemente unici.

EPISTASSI

Un'altra cosa che mi ha sempre fatto sentire un fottutissimo appestato in un paese di sani è stata la propensione al sangue dal naso a fiumi. Mentre tutti avevano il simpatico e innocuo rivoletto di sangue, una tantum, da asciugare in un minuto e poche tamponate di fazzoletto, à la "Nicolas Vaporidis durante la battaglia a cuscinate", che fa anche figo, io NO. Io avevo le perdite epiche. La leggenda narra che tutto sia partito da quando, da piccolo, mi sono tirato sul setto nasale il telefono dal peso specifico di ottanta tonnellate da un'altezza di circa un metro, tirandolo per il filo. Quel giorno (avevo due anni, circa) ho cominciato a sanguinare come una partoriente urugayana intenta a sfornare otto cuccioli e un pappagallo, mentre i miei genitori, agitati, mi portavano al pronto soccorso. Si dice, quindi, che da quell'episodio sia nata la mia propensione al sangue dal naso cronico. Ogni raffreddore, attacco di allergia, anche semplice starnuto si può tramutare in quindici-trenta minuti di flusso ininterrotto, da riempire anche tre fazzoletti (ma il record resta quello dei due asciugamani), finchè le mie piastrine pigre si decidono a creare una sorta di piccola diga. Segue periodo delicato (due-tre giorni) in cui evitare di soffiarsi il naso per non rischiare una nuova esondazione.

Sono cose fastidiose. Specie all'una di notte.

venerdì 1 maggio 2009

SUINE FLOW

Il problema sono io. Non nel senso che il mese scorso ho preso l'aereo per Guadalajara, mi sono limonato una scrofa di 90 chili con gli occhi iniettati di sangue e sono tornato a spargere fango e virus per tutti i paesi civilizzati. Il problema sono io perchè non so dare il giusto peso alle cose. E' effettivamente un problema di famiglia (ne scrissi tempo fa, sul loro ingigantire i raffreddori e minimizzare le quadruple amputazioni degli arti): non siamo capaci di dare il giusto peso ai malanni di stagione. Il fatto che io, ai tempi di Sars e Aviaria, sia entrato nella paranoia più totale, cominciando a vaccinarmi, evitando il contatto con polli, asiatici, polli asiatici e asiatici polli, bruciando vivo il giapponese che si permetteva di starnutire sull'autobus e completando otto processi completi di profilassi mi ha fatto imparare quacosa. Ossia che erano tutte montature mediatiche.

Avendo imparato la lezione ho quindi ignorato ogni notizia riguardante questa nuova "influenza suina", che ha il nome di una commedia sexy anni '70 fino a stasera. Se anche il sito della BBC parla di notizie preoccupanti, se perfino l'OMS si è preoccupata di darle un nome più temibile ("influenza A", direttamente dal ciclo Alta Tensione di Canale 5), se i casi aumentano e se soprattutto continuo a starnutire l'anima e ad andare in giro con la voce di Vladimir Luxuria durante la prova leader nel fango e sotto una cascata d'acqua, forse devo cominciare a preoccuparmi.