sabato 29 agosto 2009

BITA - ALE DAGLI ANNI '9O AD OGGI - DA SETTEMBRE


L'idea di un racconto a puntate di tutto ciò che è stato di me fino ad ora mi balenava in testa da un po'. L'idea è in effetti un tantino inflazionata, ma credo e spero che possa essere interessante e coinvolgente tanto per chi scrive quanto per chi la leggerà.
Perchè Bita? E' stata la prima canzone che ho imparato a cantare, "Vita" di Gianni Morandi. Non avendo ancora acquisito la V, però, cantavo "bita" tutto orgoglioso di me. Il canto è sempre stato una parte importante della mia vita, si è intrecciato, insieme alla musica, con i momenti più importanti che ho vissuto, con le prime storie, con gli amori non corrisposti e con le risate e i pianti più intensi.
Vi voglio raccontare di precoci botte d'ormoni, di un difficile percorso d'accettazione della mia sessualità, di ragazze e di ragazzi, di persone conosciute per caso che mi hanno cambiato la vita, di grandi sofferenze e amori appaganti. Voglio coinvolgervi nella storia dei miei coming out, dei colpi di testa improvvisi e di una crescita personale di mese in mese, di anno in anno.
Da Settembre, ogni settimana su queste pagine.

domenica 23 agosto 2009

THINKING CHAIN

Il ritorno dei miei dalle vacanze d'agosto coincide solitamente con la fine delle vacanze percepite. Averli sul collo mentre siamo vicini agli esami non è propriamente il massimo, ma neanche avere il frigo vuoto e cenare da McDonald ogni due sere lo è. Perlomeno per il fegato.
Dove sono stati? In Spagna, patria della libertà personale, patria ideale per l'intera comunità gay (che in sto periodo starebbe meglio in un bunker iraniano che in Italia).
E' notizia di questi giorni l'ennesimo pestaggio a stampo omofobo a Roma, nei pressi del Gay Village. Auguro al delinquente assalitore una morte atroce e dolorosa, visto che sono contrario alla pena di morte ma favorevole all'augurarla a destra e manca. Il mio pensiero è volato subito ad Ale e Lolò, che sono di Roma e sarebbero potuti essere al Village. E' assurdo il fatto che si debba avere paura di manifestare i propri sentimenti perchè uno squilibrato qualsiasi potrebbe spedirti all'ospedale o nell'edificio là accanto.
A proposito di Ale e Lolò, a cavallo di Ferragosto da queste parti si è passati giornate splendide in compagnia di tutti i romanelli (anche Simone, Luca, Sim, Daniele e Davide) e di due specialissimi romagnucci: Ric & Fil (per l'occasione rinominati "Ficcardo", che è parsa da subito una crasi fantastica). Il serale a Gardaland, il cinese a Sirmione, l'ultima serata a Desenzano... sono stati momenti stupendi, che han reso molto più difficile del dovuto i momenti dei saluti. Abitare distanti è una rottura di palle, lo so e l'ho sempre saputo.

martedì 4 agosto 2009

FACCIA DI SERPENTE

Una cosa di cui mi si può accusare è che ho una lieve tendenza all'insulto quando si litiga. Intendiamoci, non mi metto a dare del figlio di puttana al vecchietto che prova a passarmi davanti alla posta, lo faccio solitamente solo con persone con cui sono in enorme confidenza e non vado oltre i comuni "idiota, deficiente".
Perchè? Non lo so. Capita da sempre. E' svantaggioso anche perchè al momento del chiarimento post-litigio, vengo ri-messo sotto accusa per aver usato quei termini, mi si obbliga a chiedere scusa anche qualora sia stato abbondantemente dalla parte della ragione. Il problema è che non capisco come ci si possa offendere. Mi spiego. Se qualcuno mi desse dello scemo o della testa di cazzo, non potrei offendermi, perchè semplicemente so di non esserlo.
Al contrario, odio tirar fuori, durante i litigi, tutte le cattiverie del mondo, attaccando l'altro sulle proprie debolezze e infierendo rinfacciando magari le stesse confidenze che si erano ricevute con una certa dose di fiducia allegata. Non mi piace perchè stende definitivamente, subirlo può disorientare, fa perdere coscienza "di chi sono i buoni e chi i cattivi", se anche una persona di cui ti fidavi ti attacca sui tuoi punti deboli. Rinfacciare mi stende, tendo a non farlo mai. Pertanto, quando mi stufo di argomentare, quando ho palesemente ragione e mi passa la voglia di guadagnarmelo con esempi ed eloquenza (tanto spesso una vittoria in tal senso non viene nemmeno riconosciuta), farcisco il tutto di insulti. Danno forza e colore. Sono anche folkloristici, volendo.