domenica 17 maggio 2009

ANGELI E DEMONI



Ci sono tre modalità di visione di questo film. Puoi averlo visto senza aver letto il libro, puoi averlo visto subito dopo aver finito il libro o puoi averlo visto a distanza notevole dalla lettura del romanzo. Per fortuna, ricadevo nell'ultimo gruppo. Il film in sè è bello, ben fatto, discretamente recitato (simpatica la presenza del nostro Favino, evidentemente apprezzato anche oltreoceano) e abbastanza intenso da rendersi gradevole e facile da seguire con entrambi gli occhi aperti anche nello spettacolo delle 23. Per quanto riguarda l'indice di fedeltà al libro, purtroppo, ci siamo meno. Pezzi tagliati, rivisitazioni un po' assurde e l'assoluta convinzione che il 90% del romanzo fosse più facilmente fruibile letto che recitato (penso all'elaborazione degli indizi, alle divagazioni fanta/storiche), fanno perdere qualche punticino specie agli appartenenti al secondo gruppo di cui sopra, che usciranno dalla sala inesorabilmente dicendo "era meglio il libro". Il punto è che è ovvio, è sempre meglio il libro (detto da uno la cui ultima lettura è stata una della linea blu del battello a vapore per una recensione delle medie, poi); il punto è cosa fa il film per non tradire il libro.
Meglio una riproposizione metodica e "alla lettera" o una più tagliata ma scorrevole, fruibile anche da chi non ha letto la versione cartacea? Probabilmente la seconda, perchè rende onore alla produzione cinematografica e si svincola dall'obbligo di una durata eccessiva e di uno svolgimento troppo farraginoso. In definitiva, bel film, abbastanza fedele alle attese.

Voto: 7

1 commento:

  1. L'ho visto anche io allo spettacolo delle 23 :D In che sala eri!?!? Non è che per caso ero quello dietro di me che continuava a calciare!?!?!?eheh
    Scherzi a parte, concordo con la tua visione dei fatti: io ho letto il libro quando lo avevi letto tu quindi non me lo ricordavo tanto bene. Ovviamente meglio il libro, e, nonostante sia uscita dalla sala sboffonchiando, con il senno di poi in effetti è ben fatto.

    Mary

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