martedì 28 aprile 2009

COMING AUT AUT

Andrò controtendenza.
No, non voterò PD, semplicemente esprimerò il mio pensiero che credo vada decisamente in direzione opposta rispetto a quello della maggior parte delle persone. Mi riferisco all'affaire "Marco Carta nudo su Gaytv" (e via fiuuuumi di visite da google), perchè a me piace essere sempre sul pezzo, quindi tra qualche settimana parlerò del terremoto abruzzese. Al di là delle affermazioni ridicole delle fan, che sarebbero costrette a negare anche di fronte ad un porno gay amatoriale, si accende il dibattito tra chi "vuole sapere" e chi pensa che la sessualità di ognuno siano cazzacci propri. Tutto giusto, per carità. Ma credo anche che i "personaggi famosi" abbiano un pizzico di responsabilità in più. Viviamo in una società in cui in televisione sono sdoganati solo transessuali e omosessuali a dir poco evidenti (qualcuno direbbe 'checche'), come se l'essere dichiarati coincidesse con l'indice di femminilità esibita e urlata per incanalarsi meglio nel proprio stereotipo televisivo. Qualunque altra forma di omosessualità fa ancora tanta tanta paura. Così, sulla base di questo fatto, due viril cow boy gay vengono censurati, perchè i loro baci (baci!) tra due uomini a tutti gli effetti fanno paura.

Per tutti questi motivi (parte il pensiero di rottura (e sticazzi)) credo che sia diritto e dovere morale, da parte dei gay famosi non nascondersi. E attenzione, non ho detto dichiararsi, ma non nascondersi. Nessun etero va in giro dicendo "sono etero", ma nemmeno dicendo "sono gay". Il contrario è la normalità, decine o centinaia di famosi o pseudo tali sono costretti a recitare la parte degli eterosessuali, spesso anche con mogli e fidanzate di copertura. Questo perchè? Perchè ogni dichiarato è un caso isolato. Se tutti assieme fossero dichiarati, la società avrebbe la vera presa di coscienza del fatto che il numero di gay è veramente immenso, che non si tratta di un'esigua, sparuta e macchiettistica minoranza ma di un normalissimo comportamento umano. Nascondersi e spacciarsi per etero è da persone patetiche, che si vergognano di quello che sono e non si vergognano della gente che hanno attorno. Tutto ciò per dire che sono favorevole agli sputtanamenti stile Marco Carta, perchè è esistita gente come Harvey Milk, che ha lottato e perso la vita per garantire diritti agli omosessuali. Nessuno chiede di andare a farsi fucilare, ma nascondersi e fingersi etero è un tale passo indietro per tutti che continuo a reputarla una cosa moralmente più squalificante di un pettegolezzo vero.

martedì 21 aprile 2009

MOSTRI CONTRO ALIENI - 3D



La forza di questo film sta tutta nel 3D, che è una figata senza precedenti. Il cartone, di per sè, è infatti chilometri sotto gli standard a cui Pixar e compagnia cantante ci stavano abituando coi vari Ratatouille e Wall-e, la trama di per sè non dice niente e la si potrebbe tranquillamente spacciare per quella di una puntata di Kim Possible su Nickoleodeon. Tutto questo, però, è un pretesto per sperimentare (graficamente con successo), la tecnica del 3D, che effettivamente coinvolge (soprattutto per la prima mezz'ora) lo spettatore in un modo completamente diverso. Poco importa se verso la metà mi sono clamorosamente addormentato (il prezzo da pagare andando sempre agli spettacoli delle due-tre di notte) perdendomi buona parte del senso del film, al risveglio ho potuto riammirare la fantastica grafica in stile "cinema dinamico" di Gardaland. Inoltre, voglio vedervi a piratarlo su internet. Come si fa? Unica pecca: ho dovuto ridare gli occhialetti spaziali a fine proiezione. Mi son sentito defraudato.

Voto: 7

domenica 19 aprile 2009

IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO

Le mie peggiori giornate cominciano di prima mattina, con un brusco risveglio. Non si capisce perchè, ma se il sabato notte alle 3 io sono costretto a camminare sulla punta dell'unghia dell'alluce per non svegliare nessuno, questa basilare regola di buona educazione non vale per gli altri abitanti della casa all'albeggiare della domenica mattina. Quindi non solo i miei genitori sono autorizzati ad urlare festosi alle otto e mezza - nove (quindi circa 5 ore dopo il mio aver preso sonno), ma mi è vietato imbastire qualsiasi forma di protesta. Nel dormiveglia provo ad ignorare quelle grida da bestie, ma non ce la si fa, e si finisce per rimanere svegli, sopratttutto dopo due ore di tentativi. Svegli e incazzati. Aggiungiamoci poi qualche comportamento del cazzo qua e là, le urla che proseguono tutto il giorno, una domenica di pioggia e freddo, il computer che ci impiega 45 minuti ad aprirmi una pagina e il più è spiegato.

Non so che farci. Io mi sento tranquillo; ho ricevuto una bellissima lettera da una mia amica di sempre che mi ha ricordato il valore della vera amicizia e mi ha rassicurato sull'importanza che ho nella sua vita. E mi fa piacere, perchè per un amico cerco di dare tutto me stesso, questo, evidentemente, viene capito. E tanto basta.

martedì 14 aprile 2009

IMPROVVISAMENTE L'INVERNO SCORSO



Mia mancanza: non l'avevo ancora visto. E' una sorta di documentario-mediometraggio sulla questione degli ex D.i.c.o. osservata dal punto di vista di una coppia gay all'ottavo anno di storia e stabilmente convivente. Luca e Gustav, i nomi dei due ragazzi, girano questo film interpellando politici, istituzioni e semplici persone "ideologizzate" per porre semplici domande: "perchè noi non abbiamo gli stessi vostri diritti?", "noi siamo una coppia da otto anni, pensa che ciò sia sbagliato?", ottenendo in cambio risposte da brividi, vere e proprie cartine tornasole del livello d'ignoranza abissale che si è raggiunto nel paese e che è stato stabilizzato dalla legittimazione delle stesse istituzioni e dei media tradizionali. Quando han cominciato a scorrere i titoli di coda confesso che ho pianto. Non un pianto di commozione post film, di gioia, di congiuntivite. Un pianto di sconforto, perchè, benchè i due ragazzi riescano a mantenere un certo velo di ironia e leggerezza nonostante le verità aberranti venute a galla, questo è stato un vero e proprio osservatorio dell'incredibile mondo a sè che è l'Italia in termini di rispetto, prima ancora che di diritti gay. Sembra assurdo che ci sia gente che ti venga a dire che il tuo non è un amore adducendo frasi di un'idiozia imbarazzante ("se permettiamo a due persone dello stesso sesso di sposarsi poi lo vorranno fare anche sei persone, poi quattro persone e un cane...") e addirittura arrivi a minacciare, a sfociare nella violenza, per punire la tua diversità. Come se loro del loro amore (qualora mai lo troveranno, ma ne dubito) ne dovessero rendere conto a noi. Allora perchè vale il contrario? Rincuora (ma poco) il fatto che tutti quegli individui non sappiano apporre motivazioni che vadano oltre il "perchè di sì/perchè di no" o "è contronatura" o "l'ha deciso Dio" (te l'ha detto a te?), facili frasi fatte a cui è semplice rispondere e controbattere. Ma non te lo lasciano fare, perchè hanno le mazze da baseball o, più semplicemente, il potere legislativo. Così se uno di loro ignoranti arriva in Parlamento, farà di tutto per non far passare leggi che diano a delle persone gli stessi diritti che hanno altre persone. Questa è l'Italia, il paese che risponde alle leggi dello Stato Vaticano, che legittima manifestazioni di estrema destra (non esiste più il reato di apologia del fascismo?) e minimizza le discriminazioni, perchè in fondo è la terra della pizza e del mangiar bene. Ma soprattutto la terra della famiglia tradizionale, quella fondata sul tradimento, sulle bugie, che genera violenti razzisti che trovano la loro forza solo nel gruppo, ma che fortunatamente vede un uomo e una donna, alla base. Perchè di sì.

Voto: 8

mercoledì 8 aprile 2009

ESSERE GAY E DI DESTRA E' FOLLE

Giungo alla piena consapevolezza di questo non ora, non per un episodio specifico o a causa di particolari avvenimenti esterni, politici o non. Giungo a un punto in cui questa consapevolezza che mi fa compagnia da tempo diventa gigante e si fa urlo d'indignazione. Lo scrivo e lo sottolineo: essere gay ed essere di destra è da folli, da persona disinformata, da persona non a posto con se stessa, da finto bastian contrario a tutti i costi, da persona che ha il diritto di parlare solo perchè è nata con una bocca.

Essere di destra significa appoggiare le parole dei partiti facenti parte di quella direzione politica, vuol dire riconoscersi nelle parole di chi si vota, vuol dire accettare che quelle parole siano rappresentative anche del proprio pensiero. Se un esponente del PDL sdogana in televisione la parola frocio, se più esponenti di lega nord, alleanza nazionale e partitini vari usano termini come culattone, busone, ripugnanza, malattia, schifo etc. significa che il pensiero del loro partito, che li autorizza a parlare così, sia molto in linea con quei concetti. Aggiungiamoci che l'ultimo obiettivo del piano di governo di quella parte politica è quello riguardante legislature in termini di diritti civili alle famose coppie di fatto, tra cui naturalmente rientrano quelle omosessuali.

Se un gay vota a destra significa che si riconosce in quelle parole o le accetta. Tutte le altre storielline, stile "io sono imprenditore, mi conviene" e "mi riconosco negli altri valori di destra" sono palle, dovute rispettivamente alla disinformazione o ad una più o meno tacita forma di xenofobia. Gay che si disinteressano delle legislature che possano porre fine al trattamento di gay come individui di serie b evidentemente pensano ad altro. Immagino che nessun governo (per ora) impedisca loro di passare le serate in dark room o altre zone a tema dove scopare a destra e a sinistra, soddisfando quel poco che il loro cervello riesce a suggerirgli. A loro non interessano le leggi che assicurino futuro e progettualità ad una vita di coppia, ovviamente. Ma mi rincuora realizzare che i loro problemi stanno altrove, non credo dovrebbero permettersi di parlare di politica.

Non ci si può fare la politica su misura. Non si può dire "io ascolto questo e non condivido quell'altro", perchè al governo ci va un partito e uno solo, seguendo uno e un solo piano di azione. E attenzione, in tutto il discorso non ho mai citato la sinistra. Io stesso mi vergogno di aver votato un pessimo PD alle scorse politiche, ma l'alternativa non è certo votare a destra. E' fare qualcosa per cambiare le cose in seno ad un partito o a una coalizione che rispetta la persona che siamo. Non votare chi ti dà del frocio. Vecchia la storia del fatto che anche a sinistra si pensino certe cose, bisogna dare il via ad un'ideologia che condanni la discriminazione, non a chi si fa beffe del rispetto vantandosi della propria omofobia.

Ricordatevi una cosa: sono gli omofobi che devono starsene a casa loro a predicare le loro cazzate, non gli omosessuali.

Stesso discorso vale per la chiesa, intesa come attiva partecipazione alle attività da essa proposte (messe, sacramenti) più che per quanto riguarda la Fede in sè, che è privata e non conosce sesso nè razza. Tuttavia è un discorso enorme e divagherei.

Ho tanti amici gay di destra, fervidi berlusconiani o addirittura legaioli. Confido nel fatto che non sappiano di cosa parlano, nel fatto che siano fermi a distinzioni liceali tra "comunisti" e "non comunisti", nel fatto che credano sia molto di moda essere gay e non necessariamente di sinistra. Perchè se no sarebbe grave. Ma grave grave.

lunedì 6 aprile 2009

L'IMPORTANTE E' CHE STIANO A CASA LORO

Ieri una mia amica ha incontrato un nostro conoscente comune che meriterebbe un piccolo excursus introduttivo. Amici fin da piccoli, condividendo lo stesso luogo di vacanza, si era sempre notata in lui una certa propensione alla malleabilità a seconda del contesto. Per intenderci, ce lo trovavamo un'estate gabber, un'estate b-boy, un'estate fascista e quella dopo comunista, un anno tifosissimo di calcio e quello dopo totalmente disinteressato all'argomento. Tutto ciò a seconda della gente di cui si era circondato nei precedenti mesi. Poi arrivava l'estate e veniva deriso per la sua totale mancanza di personalità, cui lui opponeva labili argomentazioni in stile "non è vero uffi io ci credo veramente in Che Guevara / Mussolini / Roberto Baggio / Dio. Nessun problema se si fosse limitato a crescere. Purtroppo è rimasto così. Ed è per questo motivo che l'anno scorso non ha perso un attimo per sputtanare me e un'altra mia amica a mezzo mondo. "Quello è frocio, quella è lesbica. Che schifo che mi fa. Invece lei deve invitarmi a fare una cosa a tre e faccio cambiare idea a tutte e due". Solite cose, insomma.
Morale della favola: non gli ho rivolto parola per un anno senza capire che era totalmente inutile. Un "ciao" non si dovrebbe negare a nessuno. La mia amica l'ha re-incontrato ieri davanti a un banchetto di F*rza Nu*va. Ha ribadito che contro me non ha niente, che gli fa solo schifo pensare che un tempo eravamo così amici e così intimi, quando io ero già frocio. Eh, mica lo sono diventato col tempo, non mi chiamo Luca. Che lui, pur essendo nelle file di quel "partito" (di testa, forse), non ha nulla contro i gay, ma che se ne stiano a casa loro.
Mia amica: "e perchè non dovrebbero potersi sposare?"
Lui, con la faccia sconvolta: "e perchè mai? Poi chiedono l'adozione, ma stiamo scherzando?"

Mi dispiace, che sia diventato così. Eravamo amici da piccoli, appunto. Poi dicono che "i bambini sono proprio cattivi"... io credo che se si riuscisse a conservare l'ingenuità che si ha da piccoli e si lasciasse da parte la malizia e la dietrologia che si guadagna da grandi, dove non si possono più confessare le proprie paure, forse la situazione sarebbe diversa...

venerdì 3 aprile 2009

TESI(NA)

Ieri pomeriggio ho avuto il primo colloquio con la relatrice per la tesi(na). Momento importante; sembra ieri la prima lezione di Generale I in cui vomitavo rane per il sonno (avevo preso il treno delle 6.36, capiamoci) e arrancavo alla ricerca dei primi volti amici esattamente come sembrano ieri i pomeriggi a cazzeggiare nei giardini. Tuttavia, tre anni volano ed è tempo di tesi. Questo non significa che mi sto per laureare, ma che devo pensare anche alla tesina oltre ai settecento esami che mi mancano. La tematica? Scontata. La censura da parte dei media degli atti di discriminazione a sfondo omofobico. Fissato oh, una sorta di Harvey Milk in salsa padana. Quello non è il titolo (ci mancherebbe), ma l'idea di fondo: vorrei semplicemente far notare (e schifarmi) di quanto passino sotto silenzio le notizie di aggressioni a gay sui giornali (e magari nei telegiornali, se riesco ad hackerare qualche archivio su internet) a cavallo degli ultimi governi. Scoverò cose imbarazzanti? Verrà na schifezza? Vincerò il pulitzer? Sarò rapito per mettere a tacere una scomoda verità (ossia che in ogni dark room c'è un ingresso segreto per le stanze di riunioni massoniche con l'intento di sovvertire l'ordine naturale delle cose)?