lunedì 25 maggio 2009

DANKE, BITTE, ECUETA,

Di ritorno dalla Svizzera (e ho avuto un brivido nel sentirlo mentalmente pronunciato "Sfizzera", visto l'accento teutonico che mi accompagna da due giorni), boccheggio al caldo di una delle prime vere serate estive. Dicono che da domenica si rinfrescherà, a me non cala, al caldo ci sto bene. Certo, il fatto che ora, a torso nudo e assalito dalle zanzare sembri terribilmente una rappresentazione emaciata di Buddha, non influisce sul grado di tranquillità della serata.
Invitati da due nostri amici, appunto, svizzeri, ci siam goduti un weekend al rifugio da questa ondata relativamente innaturale di caldo tra le montagne di Heidi. C'era tutto: le mucche, due montagne stagliate nel cielo, l'altalena e la baita in legno. Ci credo che la strafatta dalle gote rosse preferisse questo alla caserma di Francoforte e alla compagnia della frigida tedesca. Mentalità diversa: si può girare mano nella mano con la tranquillità di poterle riportare a casa entrambe intatte, ci si può baciare a stampo senza che due giorni dopo la Mussolini giustifichi il nostro arresto parlando di atti osceni in luogo pubblico a Pomeriggio Cinque. Semplicemente lì la gente non ti squadra, non ti indica, cammina e si fa i fattacci suoi. Vorrei allargare il discorso dicendo che è una questione di mentalità e sarà dura cambiarla: in Italia non si investe su Starbucks perchè gli italiani amano prendere il caffè al baretto sotto casa chiacchierando col barista. Che idiozia.
Bello tutto, comunque, a parte i problemi di comunicazione visto che uno dei due parla italiano come io suono il clavicembalo. Ci si parlava in inglese o, la mattina presto, a gesti e mugugni. Era comunque sempre gentile ("crazie") e ci ha ospitato, quindi lodi lodi lodi all'ospitalità svizzera-tedesca.
Detto ciò mi armo di DDT e mi metto a far la festa a questo stormo di zanzare omofobe. Buonanotte blog.

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