sabato 27 marzo 2010

FURR

Fondamentalmente non avevamo più il rapporto di una volta. Per me lei non è mai stata reale nel vero senso della parola. Non conoscevo il suo volto, è sempre stata una curiosità mai soddisfatta. Per me lei era una voce. Una voce amica, una voce fastidiosa, una voce di rifugio, una voce di sostegno, una voce invadente, una voce che-davvero-vorrei-sentire-tutti-ma-te-no, una voce che c'è stata tante volte. Senza che lo capissi. La paragonavo a un personaggio di un telefilm, "Quell'uragano di papà" con Tim Allen, il cui protagonista aveva un vicino saggio e consigliere di cui non si vedeva mai la faccia.

Il ricordo più intenso che ho di lei è legato a un episodio di Giugno 2007, quando, solo in un bungalow romano, piangevo disperato perchè mi sentivo preso in giro, ignorato e sottovalutato dalla persona a cui stavo dando tutto - e troppo - me stesso. Lei mi ha tenuto compagnia al telefono, consolandomi ("no, non fare così, mamma mia Ale, sentirti così mi ammazza, ti prego calmati, respira") e preoccupandosi per me come una seconda mamma.

Mi è stata vicina anche durante il coming out coi miei. Quando avevamo finito di parlare di *lavoro* si accertava della situazione coi miei genitori, mi dava consigli e mi faceva capire quale fosse il punto di vista di una madre nei confronti delle preoccupazioni che si provavano per un figlio.

Quando non riuscivo a dormire ed ero solo in casa, non stentava a tenermi compagnia fino ad oltre le tre, distraendomi o, su mia sollecitazione, spiegandomi che non avevo proprio niente da temere. Ecco, vorrei quello. Vorrei non avere paura di non riuscire di nuovo ad addormentarmi, vorrei parlare di stronzate per ore e ore distraendomi e dandoci l'importanza che non meritano.

Perchè glielo dicevo sempre, citando una frase letta chissàdove, che non doveva "cercare contenuti sociologici anche negli orari dei treni". Ma lei lo faceva, ci si impegnava. Trovavo assurdo che passasse la notte a osservare la vita di esimi sconosciuti, ogni anno, sempre diversi e sempre stupidi. Ma per lei erano cose di fondamentale importanza. O distrazione, probabilmente.

Mi irrita pensare che discutevamo per stronzate. E che non abbia più tempo di tornare indietro e dirle "ma ti pare normale litigare per un programma televisivo?" e riascoltare i suoi sermoni sull'onestà intellettuale di qualche scialba starlette biondina o sull'intrinseca cattiveria di qualche psicopatico fenomeno da baraccone.

Ma non c'è più tempo, le nostre vite si sono incrociate e ri-separate. La mia continua, da solo, la sua è finita qualche giorno fa.

mercoledì 24 marzo 2010

GIOCHI DA GAY

Mio fratello, a mò di presa in giro, mi regalò in occasione della prima comunione la bambola di Sailor Moon. Vorrei tanto potervi dire che fu un regalo graditissimo perchè amavo Sailor Moon, che le trovai un posto favoloso nella casa di Barbie come guardia del corpo di Tania e che la feci diventare compagna d'avventura delle Winx, ma non fu così. Questo scherzo mi turbò tantissimo. Del tipo "guarda, frocetto, ti piace guardare Sailor Moon? Allora gioca con le bambole, poi magari vestiti da femmina e vai a prendere il the con le tue amichette". Ricordo che, non volendo dargli soddisfazione di far vedere che ci ero rimasto male, aprii la scatola e presi la bambola sorridendo. Lasciato da solo, poi, misi la bambola da parte e non la toccai mai più.

In casa il concetto di omosessualità entrò con la parola culattoni. Se ne parlava una sera a tavola, che alla televisione avevano visto parecchi culattoni. Io ero piccolo, non avevo la minima idea di cosa volesse dire, e chiesi: "cosa vuol dire culattoni?". Imbarazzo. A dir la verità mi immaginavo delle persone deformi con un culo troppo grande e sporgente, perciò la cosa mi faceva anche abbastanza paura. "Vuol dire che hanno tanta fortuna", azzardò mia mamma. Mio papà corresse la mira: "sono uomini che vanno a letto con gli uomini perchè sono malati". Mi si presentò come una cosa sporca e sbagliata e finì lì.


[tratto dal film "Due volte genitori"]

domenica 21 marzo 2010

PULIZIE DI PRIMAVERA

Mai titolo fu più azzeccato. Finalmente ho pulito questo ceppo virale in cui (soprav)vivo durante la settimana. Con l'aiuto di un aspirapolvere, una scopa, una confezione famiglia di swiffer, la trappola dei Ghostbuster, otto cani da tartufo e Amadeus, sono riuscito a stanare tutta la polvere presente in camera.

Questo il risultato dopo una prima veloce passata sotto il letto. OTTANTADUE CHILI di pregiatissima polvere del Nicaragua, con una densità ossea pari a quella di otto stalagmiti roccee risalenti all'età del ferro. Fosse solo quella, dopo le doverose pulizie e gli esorcismi per scrostare anche i demoni più resistenti, mi sono messo a buttare via tutte le confezioni e i rifiuti accumulati in camera da me e dalla compagna di stanza nei passati cinque mesi. Risultato: l'equivalente di cinque discariche a cielo aperto. Era in effetti da Ottobre che camera e bagno non venivano puliti, l'impresa precedente risaliva difatti alla nonna della mia amica, che per l'occasione aveva ricevuto la Medaglia all'Onor Civile, le chiavi della città di Milano e il trofeo Derattizzazione 2009.

Sorvolerei sul bagno, per decenza. Ho dovuto implorare personalmente il Bref, l'Ajax e il Viakal di depositarsi su quelle superfici lerce promettendogli in cambio bollenti incontri con Mastro Lindo e appassionanti partite a burraco con la nonnina Ace. Ce l'ho fatta, ma ora i prodotti sono esauriti e ufficialmente fuori produzione.

Pulendo lo specchio ho perfino riconosciuto di nuovo la mia immagine riflessa. Ecco, magari di quello si sarebbe fatto tutti volentieri a meno. Ora una persona nella doccia ci sta comoda e non deve chiedere permesso alla famigliola di scarafaggi giganti che l'avevano scelta come casa in montagna. Ora si distingue il wc dal bidet. E dal rubinetto. Ora mi ricordo che abbiamo un pavimento, non la moquette.

Ora questa casa è vivibile. E tale sarà per i prossimi tre mesi.

mercoledì 17 marzo 2010

ALICE IN WONDERLAND


Partivo con tutte le aspettative sballate. Aspettavo questo film da più di sei mesi, amando il genere di Tim Burton (Fabbrica di Cioccolato e Sposa Cadavere su tutti) e il cartone Disney più di ogni altra cosa. Tuttavia, non essendo andato a vederlo durante la prima cinematografica riservata agli attori a New York, mi son dovuto sorbire qualche commento spoileroso e perfino qualche stucchevole link di Facebook che mi ha rovinato perfino gli unici dialoghi decenti. Il comun denominatore generale, però, era la delusione dell'enorme aspettativa: sostanzialmente ci si aspettava un capolavoro che non è arrivato. Non facendomi influenzare particolarmente dalle anticipazioni, ho provato ad andare a vederlo provando a resettare la mente e giudicando a partire da zero. Non ce l'ho fatta, davvero, siamo andati oltre le più nere previsioni: che delusione immensa. Ma soprattutto, che è sta roba? Nessuna atmosfera "cupa e inquietante" in stile Burton, nessuna introspezione dei personaggi, perfino dialoghi sconfortanti, che parevano buttati lì davvero per creare 4 ridicoli link per il social network di cui sopra. Il 3D non parliamone, anche perchè l'ho visto in 2D: due scene chiaramente messe lì per risaltare il senso della profondità che in tutto il resto del film viene dimenticato totalmente.
Non aspettatevi nessun collegamento col cartone, di cui il film si propone di essere una sorta di sequel, visto che Alice, che dell'originale conserva solo l'antipatia ma senza riuscire a suscitare la minima pena, è cresciuta ed è al suo n-esimo ritorno. Sorvoliamo pure sui nomi dati agli animali e ai luoghi, perchè Lewis Carol si sarà rivoltato nella tomba, sentendoli. Cappellai matti che diventano protagonisti per il solo fatto di chiamarsi Jhonny Depp, storie completamente stravolte, con draghi, spade da conquistare, regine bianche e regine rosse (per non dire nere), due regni avversari, il bene contro il male, la vittoria finale del bene (e non è uno spoiler, è un'inutile ovvietà) e il ritorno a casa della protagonista, che nel frattempo è cresciuta. No, davvero, se avessi voluto vedermi Il signore degli Anelli mi sarei preso un caffè prima di andare a vederne il secondo capitolo o sarei addirittura andato a vedermi il terzo, io volevo vedere Alice. E un film di Tim Burton.

Voto: 5


giovedì 11 marzo 2010

DIVERSE INTERPRETAZIONI


"Scommetto che non riesci a indovinare quanto peso"
"Mmmmmmmh... arghhh... 73 chili"
"Azz... bravo"
"Grazie :)"

"Aspetti, le aiuto a togliersi la giacca"
"Oh, troppo gentile grazie"

"Un terremotoooo, si salvi chi puòòò"
"Prestoo, tutti all'uscita di sicurezza"

"Attentoooo! Via da lìììì!"
"Argh"
"Stava per caderle un enorme computer sulla testa"
"Ommioddio, lei mi ha salvato la vita, ministro La Russa"

"Braziiiil, nanannanananana, a e i o u y, meo amigo Charlie Brown"
"Maracaibo, mare forza nove"

"Aaaah... aaaah... mmmmmmh... sììììì"
"Mamma mia... è proprio vera quella cosa che dicono del naso"

GIRASOLI - DAY 38 - THE END


Mi avevano illuso. Sembrava potessero crescere rigogliosi, solari, grandi. Mi avevate consigliato di spostarli in un vaso, di dargli più acqua, più luce. Tutto inutile, si sono seccati come la pelle di Sandra Milo dopo quattro giorni sull'Isola. Le ho provate tutte per salvarli, acqua di ogni fonte e sorgente, perfino la Uliveto, che ho pensato potesse essere pure ricca di sali minerali e vari elementi della tavola periodica di cui indubbiamente le piante andranno ghiotte. Niente da fare, si sono seccati.

Poi vabbè, la coinquilina ha fatto cadere la lattina spatasciando quel poco che era rimasto sul pavimento e riducendo i wannabe-girasoli nello stato che vedete qui sopra, ma non è questo il punto.

Non ho il pollice verde. Devo. Farmene. Una. Ragione.

giovedì 4 marzo 2010

3 GIORNI BIANCA (E 9 ANNI, SINDACO)


In questi istanti mi sto dirigendo qui. Il titolare e il suo principe consorte se ne vanno 3 giorni in Trentino e raggiungono i già villeggianti coniugi romanelli che naturalmente saran già abbronzatissimi, con un fisico scolpito e abituati a far le piste ad occhi chiusi e con le mani legate dietro alla schiena. Purtroppo domenica già si torna, ma non pensiamoci.

Pensiamo piuttosto al fatto che il titolo "3 giorni bianca" mi abbia fatto venire in mente un video che definire trash è dire poco e che rimarrà negli annali alla voce "incapacità conduttiva". 9 anniiiii sindaco, 9 anniiiiiiiii




Buone vacanze. A me.

lunedì 1 marzo 2010

BACIAMI ANCORA


Con colpevole ritardo parlo di questo becero film visto domenica scorsa in una serata in cui la parola d'ordine era "fuggire di casa". Che poi tale atto si traducesse nella visione di un film, in una partita di bowling o nel giro dell'isolato sparandomi a palla "Tik Tok" nelle orecchie poco importava, francamente. Il film - séguito dell'Ultimo Bacio che avevo tanto amato - non è proprio nulla di che: i soliti mezzuomini alle prese con le consuete crisi di mezz'età, un non voler abbandonare l'allegra gioventù, un non voler mettere la testa a posto, la paura d'affacciarsi alla vita, il cinema italiano non riesce davvero a uscire da questi confini. Ho amato Valeria Bruni Tedeschi - nel film interpreta "Adele", non è propriamente la protagonista - almeno quanto Favino, un immenso talento assolutamente sprecato in questo gruppo di pecore dal livello recitativo sempre uguale. Salvo la Puccini, che è riuscita ad avvicinarsi a ciò che fu la Mezzogiorno nel precedente capitolo, tremendi gli altri. Banali le storielle, il film annoia e angoscia a tempo perso. Evitatelo.

Voto: 5