sabato 20 febbraio 2010

GIRASOLI - DAY 17

(17 perchè le foto risalgono a giovedì)

Breve aggiornamento sui girasoli. Escluso categoricamente l'intervento di trasferimento in un vaso vero con della terra vera (non saprei da che parte cominciare, rovescerei terra per tutto il condominio e ammazzerei tutte le piante compresi i tulipani di carta velina appesi al muro di una delle coinquiline), la terra è sempre bagnata quindi penso non abbiano bisogno d'acqua.

Stan crescendo. Ritiro tutto ciò che ho detto sul coso molle e lungo. Ha rialzato la testa, ne son spuntate due. Credo darà delle belle soddisfazioni.


mercoledì 17 febbraio 2010

THE LONELINESS THAT SET YOU FREE

Mi accorgo, voglia a parte, di non avere la vena creativa dei tempi d'oro. In fondo sono la stessa persona che è riuscita a produrre questo "racconto", una delle poche cose di cui sono mai stato fiero. Ma anche tanto altro, che nel mio blog precedente e in questo si può trovare nel mix di stronzate, racconti di vita e pensierini elementari. Qualcosa di buono, dicevo, che non sono sicuro di essere ancora in grado di riuscire a scrivere. Cosa è cambiato rispetto a quegli anni? Probabilmente tutto: io per primo, le persone accanto a me e i miei rapporti con gli altri. Credo di aver cambiato carattere, credo di aver sviluppato qualche pregio e di avere ingigantito molti difetti, credo di aver perfino cambiato l'approccio verso ciò in cui son sempre rimasto uguale. Ho cambiato punti di vista, ho cambiato coraggio, modo di esprimermi, modo di fare. Tutto ciò non c'entra con una sensazione che, di fondo, ho sempre sentito mia: quella solitudine che mi ha temprato, mi ha cresciuto e fatto diventare quello che sono ora. Intendiamoci, non la solitudine di chi viene dimenticato in macchina o che cresce senza genitori, tutt'altro. La mia solitudine è nata insieme alle mille attenzioni e premure messe in campo dai miei: dovevo mangiare, dovevo crescere forte e robusto, non dovevo ammalarmi, dovevo andare bene a scuola, non dovevo farmi male. E ancora, dovevo avere più amici maschi, che niente niente che questo ci diventa frocio? E dovevo trovarmi una ragazza, ad un certo punto. L'unica cosa che non ho mai dovuto fare è stato parlare di me. Spiegarmi, far capire come mi sentivo. Tradurre in parole quelle complesse connessioni mentali che mi passavano per la testa per renderne una persona esterna partecipe. Ci ho provato comunque, seppure pensassi che non era ciò che a loro poteva interessare. Non era un bisogno fisiologico, dopotutto. Le loro risposte mi han sempre fatto cadere le palle.

Non mi sono mai sentito capito. Mai del tutto. Nè da loro nè da me. Mi sono inventato gli amici, queste figure importanti per la mia crescita e che a tutt'oggi rappresentano una fonte inesauribile di energia, una valvola di sfogo e un'occasione di confronto importante per risolvere tutti i problemi (miei e loro, piccoli e grandi) che la vita ci mette davanti. La sensazione, di fondo, rimane. Non è solitudine, è consapevolezza di non essere capito al 100%. O all'80. O al 60. O al 20.

Cosa mi manca per essere di nuovo capace di spiegarmi e farmi capire? O perlomeno dove posso ritrovare la voglia di farlo? Quello che sapevo produrre (sul blog e in file di word che non potevano essere pubblicati) era davvero dato dall'irrequietezza che ha caratterizzato gli anni dal 2004 al 2007? Ho davvero bisogno di cullarmi beato nelle situazioni irrisolte, nei sentimenti non ricambiati, nell'ostinazione di farmi capire, nell'illusione di aver trovato qualcuno in grado di farlo e nella disillusione finale che, ancora una volta, non è andata come doveva andare? Era questo che cercavo? E' questo di cui ho di nuovo bisogno?

Cosa devo cambiare per essere vivo, non solo sereno?

lunedì 15 febbraio 2010

GIRASOLI - DAY 14

Mea culpa, mea culpa. D'altro canto alla fine della prima settimana non era spuntato un ciufolo e per tutti gli scorsi 8 giorni questa dimora milanese non mi ha più visto.

Dopo quasi due settimane dall'apertura della lattina e dal primo abbeveraggio (cui ne è seguito solo uno, per la cronaca), questo è quello che è spuntato.




4 gambi rigogliosi con corolla (corolla? come cazzo si chiama?) annessa. Due abbastanza alti con due foglioline tenere tenere e un biscione inutile di ottantadue metri che s'è già spappolato su se stesso confermando la teoria che se sono molto lunghi e restano molli sono totalmente inutili.

Possibilità che venga fuori qualcosa di decente, esperti?

martedì 9 febbraio 2010

TOTOMORTI

Questi tizi HANNO-VINTO.

Esiste Totomorti, il sito in cui si vince se si azzecca chi muore. Quante volte ci capita di vedere la tv e dire "Vianello? Gli do 2 mesi e la Mondaini gli muore a ruota", o più semplicemente di sperare sulla base di un semplice "che brutti segni sul viso che ha Berlusconi... niente niente che la signora con la falce ce lo strappa via?".
Ebbene, questo sito http://www.totomorti.com/index.php dopo una rapida iscrizione permette di guadagnare punti azzeccando i prossimi morti famosi. Unico requisito è che abbiano una pagina di wikipedia e non siano già stati scelti da qualcun altro. E lì, forse, sta la parte più divertente. Cercare papabili concorrenti da inserire e scoprire che gli altri utenti hanno già scommesso sulle morti perfino di Elena Santarelli, Katie Holmes e Alessandro Del Piero. Davvero, praticamente son quasi tutti presi.

Si guadagna punti in base all'anno di nascita del papabile morituro (se è del 1960 si guadagna 60 punti e così via).

Io, per la cronaca, ha scommesso su Vince Tempera (quello che ha sostituito Pregadio alla Corrida, per intenderci), Sharon Osbourne (la moglie di Ozzy, si sa mai che ci scappi l'overdose, visto il vizio di famiglia) e Jake Gyllenhaal. Sì lo so, poverino, però se lo becco sono 80 punti.

Il cattivo gusto ha un nuovo limite.

PERLE DI TRASH: HO SPOSATO UN CALCIATORE

Ho sposato un calciatore era una fiction all'italiana andata in onda su Canale 5 nel 2005. Me la ricordo come se fosse ieri, non mi perdevo una singola puntata: era talmente patetica, mal recitata, surreale, trash, imbarazzante e ridicola che mi ipnotizzava completamente davanti allo schermo. Vi regalo 9 minuti di questo spettacolo con la relativa parafrasi.


Si parte con quei due tamarri di Jane Alexander e Paolo Seganti che si insultano sul divano di fronte alla notizia dello scandalo del compagno di squadra di lui. Notare l'opera di pulizia dei piedi da parte di Seganti. Un doppiaggio imbarazzante.
Cambio di scena. Il pathos messo dal mister (che pare più il commercialista) e le minacce al giocatore ubriacone e adultero, pare pure incastrato dalla stampa, fanno improvvisamente rimpiangere i dialoghi di Vivere e Centovetrine.
L'arrivo nello spogliatoio. La squadra l'accoglie con le facce di una spedizione punitiva di Forza Nuova al Muccassassina, facendolo sentire in colpa come se fosse la punta di diamante dell'Atletico Vaticano S.S. Ma è uno scherzo, naturalmente, grossi complimenti per l'adultero che è riuscito a farsene due insieme; battute da caserma, pacche sul culo... "annatevene tuttaffangulo". Ah, la comprensione maschile.
La Vertova, meravigliosa. Forse convinta di dover recitare la parte di una contessa in una casa di cura per igiene mentale, insulta la nuora dandole della lesbica per il taglio di capelli. Non mi farei dare lezioni di gusto da una che ha delle conchiglie al collo, ma tant'è, la nuora la manda al diavolo.
L'adultero tenta un riavvicinamento con la moglie, mentre un suo compagno di squadra, che ha probabilmente appena vomitato sulla sua camicia, gli offre di andare al ristorante con lui.
La lesbica e Conan il barbaro. Solita finezza, solita scena di nudo, solita preparazione ad una sessione di sesso violento e animale. Ma è decontestualizzata, non c'entra nulla col resto della trama. Trama?
Adultero e Camicia Vomitata al ristorante. Farei notare la meravigliosa tovaglia, che riciclerei per il nuovo vestito della Vertova. "Oh, nun me ricordo gnente".
Jane Alexander, con l'aria di chi è capitata lì per alzare il livello della recitazione, va a trovare il presidente in coma (investito in macchina da lei e dal marito, per chi non lo sapesse) con l'innocenza di Berlusconi nel lettone di Putin.
Altro dialogo inutile tra Seganti e Conan il barbaro sui campi da golf. Perchè siamo ricchi e calciatori e giochiamo a golf. A proposito di Berlusconi: ecco Benedetta Valanzano e i suoi incisivi. Nota di colore: la ragazza, che nel telefilm interpreta il vaccone-tentazione di Seganti, ora è a Ballando con le Stelle. Quando si dice far carriera.
Torniamo al capezzale del comatoso. La Alexander è più fatta di Morgan, ha le visioni e sviene. Nota di trash che qui non si può capire: quell'infermiera era solita avere rapporti sessuali con il tizio in coma. Ve lo giuro.
Scena inutile tra un'attrice cagna e un avvocato credibile come Lionel Huts.
Allenamento al campetto. Il portiere è Costantino Vitagliano. Serve altro?

lunedì 8 febbraio 2010

DA STARHOTEL PER CHI SI AMA (ANCHE SE GAY)

Quando mi è arrivata l'email, il Franco Grillini che è in me si è subito allarmato, gridando alla discriminazione omofobica. Per abitudine, mica per altro. Un'offerta del genere sarà sicuramente aperta solo alle coppie eterosessuale. Leggete.


L'email offriva queste offerte in varie città d'Italia, negli alberghi più belli (penso) della penisola, con questo trattamento da sogno proprio a cavallo di San Valentino.

Perciò, pur non essendo interessato, ho mandato un'email per sapere se tale offerta sarebbe stata valida anche per le tanto vituperate "coppie dello stesso sesso".

Questa la loro risposta:

La ringraziamo per la Sua e-mail. Siamo lieti di confermarLe che l’offerta è naturalmente estesa anche alle coppie formate da persone dello stesso sesso.

Restiamo a Sua completa disposizione per l’eventuale verifica di disponibilità: Le basta citare l’Hotel di preferenza e le date.

L’occasione ci è gradita per inviarLe i nostri più

Cordiali saluti

Naturalmente mica tanto, fijo mio. Che qualcosa si stia muovendo, comunque?

Che brutto, mi sento come la Gabanelli quando scopre che la banca su cui sta indagando non ha mai commesso azioni illegittime.



venerdì 5 febbraio 2010

TELEFILM MANIA /SPECIALE LOST

Ok, se vi fosse sfuggito è cominciata in America la sesta e ultima stagione di Lost, il telefilm che ha cambiato la storia del genere. Perchè dico così? Sostanzialmente perchè lo dicono fior fior di esperti e maniaci dei telefilm, tutta gente che è riuscita a legittimare, negli anni, la supremazia di questo telefilm con un'unanimità che raramente si era vista su argomenti di questo tipo.

Il mio rapporto con Lost è sempre stato particolare. Non l'ho mai seguito dall'inizio, ma non potendo ignorare il fenomeno mi sono sempre informato sulle notizie, sugli spoiler e sui video pubblicati qua e là sui blog del web. Non contento, mi sono anche letto la trama delle puntate su Wikipedia e ho visto i famosi video di riassunto delle stagioni in cui la voce narrante parla velocissima e alterna notizie fondamentali ad aneddoti inutili. Della quarta e della quinta stagione, infine, ho visto una decina di puntate circa.

Risultato? Non c'ho capito praticamente nulla, riuscendo a rovinarmi la sorpresa per quanto invece ero riuscito a capire. Inutile, quindi, vedermi tutte le 5 stagioni da capo? Forse, ma ho giudicato più inutile vedermi tutta la sesta (un evento che presumibilmente non si ripeterà, per gli amanti dei telefilm) senza capirci nulla. Così, un po' per tentare, ho cominciato a vedere la prima stagione.

L'ho finita in sei giorni. 25 episodi in 6 giorni, con una botta da 8 mercoledì. Mi ha colpito, su tutto, il fatto che i protagonisti corrano a 100 all'ora, nella giungla, tra gli alberi, i rovi e i cespugli, senza mai prendersi un ramo in faccia o in un occhio. Davvero, questa cosa mi distrae e mi disturba, perchè è più surreale dei viaggi nel tempo e dei mostri di fumo. Mi han colpito - e affondato - Charlie e Boone, che mi fan chiedere dove abbiano gli occhi quelli che parlano di una dicotomia Jack-Sawyer, irritanti e niente di che. Personaggi stupendi, caratterizzati benissimo. Una trama perfetta, incasinata al punto giusto, che si incastra senza errori, come fosse un unico film lungo decine e decine di ore.
Ne ho visti tanti, di telefilm. Ma Lost è assolutamente il migliore e non ce n'è per nessuno.

Quindi, con permesso, torno a mangiarmi la seconda stagione. Che se no me la mangia Hugo.

martedì 2 febbraio 2010

GIRASOLI - DAY 1

Partiamo dicendo che il primo titolo di questo post era "Van Gogh mi fa una pippa a due mani", poi ho pensato che avrei ricevuto una leggera invasione dovuta ai metodi di indicizzazione di Google e ho ritenuto opportuno qualcosa di più consono all'argomento.
Fatto sta che la mia coinquilina ha ricevuto come regalo di compleanno questi simpatici "fiori in lattina". Tu apri la lattina, dai da bere, aspetti, e questi fiori (in teoria) crescono.

Dovete sapere che il primo esperimento, con i quadrifogli, è naufragato miseramente, dandoci per risultato un mucchietto d'erba marrone che... che schifo.

Ora ci provo con i girasoli. E dovete sapere che i girasoli sono la pianta (fiore?) preferita/e/i/o/u/y da un tizietto che conosco e a cui voglio un po' di bene. Un po' :)

E allora mettiamoci all'opera.


Questa la lattina contenente terra e semi. Basta aprire la parte superiore esattamente come si farebbe con una lattina di... che ne so, Fanta? Niente di difficile. Il difficile arriva al momento dell'apertura dello sfiatatoio nella parte inferiore. Perchè può capitare di rovesciare mezzo contenuto. Può capitare.





Infine, fase di piantaggio (piantaggio? ma quando mai) dei semi (tra l'altro nominati extra seed, probabilmente ce n'erano già dentro altri e ora cresceranno uno dentro l'altro tipo i gemelli siamesi o le bolle di sapone) e di primo abbeveraggio da parte della coinquilina (per la serie, prenditela tu la responsabilità che io non oso)

Che ne sarà di questo/i girasole/i? Cresceranno rigogliosi o daranno vita a un cespuglietto marroncino tipo le parti intime di Marina Ripa di Meana? Chi vivrà vedrà, questo blog sarà casa degli aggiornamenti in tempo reale :D