giovedì 22 maggio 2014

CHOICES ARE OVERRATED

Le scelte sono sopravvalutate. È un retaggio da film, da telefilm. L'immaginario romantico dell'eroe al bivio che con coraggio fa la scelta giusta e visse felice e contento. La verità è che la vita ti mette sì davanti a tante scelte, ma non è la decisione presa in quel momento che definisce ciò che saremo. Basti pensare a quante strade ha preso la vita di ognuno di noi senza bisogno di fare delle scelte, o quante volte abbiamo vissuto dei crocevia fondamentali con la naturalezza di un'azione quotidiana. Le scelte non sono sempre tra due porte una vicina all'altra, tra due contratti uno vicino all'altro, tra due persone o tra due situazioni. A volte abbiamo già scelto prima ancora che si ponga l'effettivo momento di prendere una decisione, a volte scegliere in pompa magna non cambierà nulla.

Ho passato quasi un anno a sciogliermi di sensi di colpa per non aver fatto una scelta e aver lasciato ad altri definire cosa sarebbe stato di me negli anni a venire. Ed è stato un momento che mi ha regalato quello che, ad oggi, sono contento ci sia. Eppure non mi posso vantare di averlo scelto, è arrivato e basta. La vita che avrei fatto dall'altra parte non sarebbe stata meno bella, più disonorevole, meno soddisfacente: non lo posso dire perché non lo posso sapere. Sarebbe stata diversa.

E questo vale per ogni scelta della vita: non ci sono scelte giuste o sbagliate, non ci sono decisioni fondamentali che rovineranno o sanciranno tutto. Che tu scelga o no, la vita va avanti comunque.

mercoledì 14 maggio 2014

DUE ANNI IN DIECI RIGHE

E su "ci riproverò" si è aperto un mondo. Due anni di pausa dal blog neanche quando facevo le strategie di non scrivere per farmi notare dalla blogosfera che conta(va), quando fingevo di avere una vita, quando mi dimenticavo la password. E una delle tre occorrenze non è mai avvenuta.

Però alla fine avere un blog è come andare in bicicletta: non ti dimentichi mai come si fa e dopo tre pedalate sei già stanco.

Non dico di aver voglia di tornare a scrivere con costanza, perché a 9 anni dal primo post ho capito che non si può assicurare e costanza e qualità in un contesto come questo. È una cosa da fare a tempo perso e sull'onda del momento.

In questo momento ho abbastanza tempo e abbastanza voglia. Rispetto all'ultima volta che ho scritto son cambiate 2-3 cosine. L'appartamento s'è chiuso e un altro si è aperto. Quasi due anni di convivenza per una storia che dopo 3 anni e mezzo ho la presunzione di dire sia quasi più forte di prima.

Ed è un bene che sia così, visto che tutto sta cambiando di nuovo e tra meno di due mesi saranno di nuovo scatoloni, di nuovo valigie. Stavolta per più lontano.