martedì 31 agosto 2010

BLOG DAY 2010

Cazzo a momenti mi dimenticavo. Oggi è il 5° Blog Day, e non credo di essermene mai perso uno. Cade oggi perchè la scritta Blog ricorda la data 3108. Consiste nel segnalare 5 blog interessanti e descriverli. E mai come nell'epoca della decadenza dei blog, dovuta a Facebook, è importante farlo. Purtroppo, essendomene ricordato tardi, non l'ho preparato e andrò di getto.

1. Per ovvi motivi Blogalquadrato di Ale e Lolò. E cercando di parlarne come se non conoscessi i titolari, ve lo presenterei come uno spaccato di normalità di due ragazzi gay fidanzati ormai da più di sei anni, che parlano della loro vita, dei loro progetti futuri insieme e delle lotte che la comunità omosessuale affronta per far emergere realtà come la loro, invece di quelle alla "Maicol del Grande Fratello".

2. Andrei di Bloginpillole. Anche questo un blog a quattro mani, anche se una di quelle di Gigi di solito è impegnata. C'è un po' tutto: si va dall'erotic al trash, dalle notizie curiose a quelle più serie senza tralasciare gli approfondimenti politici anche grazie all'occhio di Mirkos.

3. Merita S-kram, diario-blog di un omonimo ragazzo molto simpatico e molto naif, che scrive in maniera scorrevole e racconta delle sue vicende lavorative e affettive. Inevitabile, dopo poche righe, cadere in un vortice di empatia infinita per ciò che gli succede, sia in positivo che in negativo.

4. Ho scoperto di recente Il Torto, di Mister_Gatto, mio follower su Twitter. E cazzo, scrive veramente bene per essere etero. Battute a parte, l'ho scoperto grazie al suo generatore di "post a caso" che gli auto-twitta un po' sempre gli stessi 2-3 post, ma "sempre per caso" ora non ne posso fare a meno.

5. Per la categoria blog-non blog, quest'anno andrei con il meraviglioso Spinoza.it, un blog di interventi politici satirici che il 90% delle volte ti fa morire dal ridere e il restante 10% ti fa ciondolare la testa inerme affermando "geni. Sono dei fottuti geni".

BITA 2 - IL 2007 CHE CAMBIO' TUTTO - DA LUNEDI' 6 SETTEMBRE PER 13 PUNTATE

A quasi un anno di distanza dalla pubblicazione del primo capitolo (per rileggerlo basta cliccare qui), a partire dal prossimo lunedì mattina, ogni settimana troverete un pezzo di "Bita 2", questo 'racconto di vita' che, a puntate, come liturgia comanda, vi racconta un po' dell'Ale che è stato, concentrandosi questa volta su un anno fondamentale della mia vita, un anno che per forza di cose merita tutto lo spazio del caso.
C'ho messo un po' a decidere se continuare e raccontarvi anche questa parte di me; alla fine di questo capitolo potrete cambiare radicalmente idea sul mio conto, potrete giudicarmi come forse prima non vi sareste immaginati di fare, ma vi chiedo di farlo tenendo in considerazione che anche quello è stato un percorso necessario per diventare ciò che sono ora. Non dico di essere una persona migliore, o di essere diametralmente cambiato. Dico solo che se non ci fosse stata quella sequenza di eventi, quell'insieme di persone ed emozioni precisamente in quell'ordine e con quella temporalità, ora non sarei io, ora vi starebbe parlando un'altra persona.

Bita 2 non vi racconterà (più) della scoperta da parte di un ragazzino della sua sessualità, degli accoppiamenti tra Spiderman e Ciclope degli X Men, non vi parlerà delle prime cottarelle e delle bugie ai genitori. Bita 2 parlerà di un ragazzo di diciannove/vent'anni che si sfascia la testa contro il muro dell'amore e impara a soffrire per un'altra persona. Che fa sbagli, impara a conoscere il suo carattere e a domarlo, a cambiarlo, fino ad avere colpi di testa che non gli sarebbero mai appartenuti, fino a quel momento. Parlerà di un ragazzo confuso e per certi tratti disperato, che vagherà senza meta in cerca di comprensione, di persone in grado di capirlo al cento per cento. E parlerà di viaggi per l'Italia, abbracci su una spiaggia, pianti disperati, paure e prime volte. Di primo bacio e di primo Vero Amore, perchè per quanto lo si cerchi con tutte le proprie forze, lui arriva solo quando smetti di cercarlo, e questa storia non fa eccezione.

Da lunedì, tutti i lunedì mattina, su questo blog.


martedì 24 agosto 2010

...E UN ANNO SE NE VA

Non riuscirò mai, e intendo mai, a rendere con questo post le sensazioni di questi giorni. E con "questi giorni" non intendo quelli di questa settimana, ma anche quelli di un anno fa a quest'ora. E quelli di due, cinque, dieci anni fa a quest'ora.

La verità è che la fine, l'esaurirsi dell'estate porta con sè un bagaglio di emozioni, paure e sconvolgimenti che mi atterra e mi fa vivere gli ultimi giorni come un'agonia, facendo cominciare al peggio la nuova "annata". Mi chiedo perchè l'ultimo dell'anno non sia stato posto qui, alla fine dell'estate, in effetti, visto che è con settembre che tutto riparte, i nuovi propositi hanno un senso d'esistere e si comincia davvero qualcosa di nuovo. Ad ogni livello.

Quando andavo a scuola vivevo malissimo la fine delle vacanze. Non come tutti i ragazzini, di più, molto di più. Non mi limitavo ad odiare le pubblicità spauracchio della Seven, della Invicta, Smemoranda, Gazzenda e tutta la linea scuola dei cartoni animati, io mi angosciavo e cambiavo canale, rovinandomi la giornata. Non andavo a comprare niente, se non giusto la nuova Smemoranda, facendomi tutte le medie e tutto il liceo con lo stesso zaino. Ogni cosa che poteva dare una parvenza di fine estate era un evento luttuoso che avvicinava l'irrimandabile.

I tedeschi che facevano il loro arrivo al residence al lago (loro cominciano le loro vacanze a settembre), il Festivalbar (quando c'era) che mandava in onda i promo delle finali all'Arena di Verona, Superquark che manda il sommario dell'ultima puntata, i programmi della mattina che pian piano rivanno in onda e tante altre cose. Ma su tutte, una. Le giornate che si accorciano.

Pensateci, voi che odiate l'estate e il caldo. Se la natura avesse voluto che fosse l'inverno, ad essere la stagione più bella, l'avrebbe connotata da trasformazioni positive. Le giornate che si accorciano sono, già etimologicamente, una connotazione negativa che precorre alla depressione autunnale e, successivamente, invernale. Il sole che dura di meno, il buio che comincia ad arrivare alle otto, e poi alle sette e così via.

Cosa mi angoscia? Tutto sommato solo il pensiero che un'altra estate se ne sia andata, e che non ne arriverà un'altra prima di 9 mesi. Perchè l'estate è l'unica stagione in cui mi sento quasi a mio agio. Perchè è l'unico periodo in cui ti metti una maglietta e un paio di jeans e sei a posto. Perchè è d'estate che si passa tanto tempo fuori e non si gela dal freddo. Perchè si vive la notte con una serenità quasi infinita.

E invece basta così, dopo 3 mesi tutto questo volge al termine. Niente più serate sul terrazzo del lago sotto la luna, niente più jeans+maglietta, niente più gardaland, niente più gelati e bibite ghiacciate, niente più sdraiarsi e dormire senza coperte. Che vi devo dire? Non mi va giù. Semplicemente non mi va giù.

[I goodbye dell'alba fanno sanguinare
Per le strade appiccicose Agosto muore
Dimmi tu che cosa dovrei fare
Quando vengon corte le parole [...]
Per le strade usate la mia mente va
Scorterò i miei ricordi fino al mare
Fisso con lo sguardo per vederli decollare]
{Nicolas Bonazzi - "New York"}

sabato 7 agosto 2010

TEMPS DE VACANCES

Dal 7 al 17 qui:


Buone vacanze, ci sentiamo al ritorno :)

giovedì 5 agosto 2010

AGGIORNAMENTI BASE DALLA LIBRERIA

Qualora ve lo steste chiedendo, non ho mollato la libreria dopo poche ore. Ho completato la prima settimana, la seconda e la terza. Finito giugno, ho resistito anche per le 4 settimane di luglio, portandomi a casa un totale di sette settimane lavorative. Chi se lo sarebbe mai aspettato sette settimane fa? Io no, di sicuro.

Le occasioni in cui sono stato vicino a mollare sono state innumerevoli, su tutte ricordo un momento in cui sono stato mandato alla cieca in giro per il centro di Milano in cerca di un fil di ferro che avesse caratteristiche assurde e uniche in natura, nell'unica zona in cui di ferramenta manco l'ombra. In una giornata particolarmente fresca, con tipo 40 gradi di media. Ebbene, lì più che in ogni altro momento sono stato vicino a dire "sai che c'è? M'avete rotto il cazzo e i vostri 5 euro all'ora potete darli al venditore ambulante che entra ogni tanto". Non solo lì, in realtà, le urla del mitologico Old Turtle (vedere post vecchi per delucidazioni) e i suoi insulti più o meno velati mi hanno spinto in più occasioni a rispondergli (nei limiti dell'educazione che però non tollera la prevaricazione) e a chiedere a Otaria di porre un freno ai deliri del suocero.

Tanta fauna e tanti avvenimenti hanno poi movimentato il caldo mese di luglio: sono stato affiancato da altri tre ragazzi quasi coetanei. Ci sono un sardo, un filosofo judoka e un milanese balbuziente. E no, non è l'inizio di una barzelletta, erano i miei colleghi di lavoro. Messi in periodo di prova insieme a me (con la differenza che io ero lì già da tre settimane e potevo far valere la maggiore esperienza), ci siamo alternati in turni a due a due, in modo da coprire tutto l'arco della giornata in tutto l'arco della settimana. Tizi strani, per carità, specialmente il milanese balbuziente di cui sopra. Svogliato, abbastanza arrogantello, quando trovava un libro (che vi lascio immaginare è evento assai meno raro di un'aurora boreale, visto che siamo in una libreria), esclamava ad alta voce "alla grandeeee", anche se circondato da clienti. Non riesco a renderlo, ma era particolarmente imbarazzante. Come quando porgeva un libro alla cliente dicendo "ecco a lei, Milady". Come quando cercava un libro di Sandro Mayer chiedendo, dopo dieci minuti di ricerca, se "Sandro Mayer" fosse il titolo. E così via, un personaggio, che parlava di come avrebbe speso i soldi di settembre, senza sapere che a settembre non ci sarebbe arrivato.

Ebbene sì, il fantomatico "settembre" mi vedrà di nuovo attivo in libreria. E non perchè sia divertente (potrebbe, ma l'ambiente è veramente pessimo), nè perchè mi trovi bene (vedi parentesi precedente), ma per la paga. Si vocifera che sia buona. E ci mancherebbe, visto che i ritmi saranno folli, qualcosa come 12 ore tutti i giorni dalle 8 alle 20 con un'ora di pausa per mangiare. Dal lunedì al sabato.

Eppure l'ultimo giorno uno dei ragazzi più esperti, che è già al suo quinto anno lì dentro, m'ha raccontato storie veramente improponibili, tipo di cassiere pagate 350 euro per due settimane a 11 ore al giorno (qualcosa come 2.40 € all'ora, per intenderci), paghe di 500/1000 euro inferiori al previsto e cose di questo genere. E davvero non mi capacito di come si possa sfruttare così dei ragazzi che possono avere più o meno bisogno di lavorare, che accettano di farlo in nero e non si lamentano di salire a 5 metri d'altezza con tutti i rischi del caso e che ci si diverte pure a trattare male e insultare. Non capisco, veramente.

L'ambiente, quindi, è quello che è. Ma anche tra di loro, visto che Otaria è sinceramente mal vista non solo da uno dei ragazzi con più esperienza, lì dentro, ma pure dal suocero. Capita infatti di sentire, un pomeriggio, il ragazzo in questione dire che "la cicciona di merda" e il figlio del titolare non facciano un cazzo, non ci siano mai e siano dei piccioncini del cazzo (i due stanno assieme). E il padre di lui (e suocero di lei), che fa? Ma gli dà ragione, naturalmente, aggiungendo che è una rottura di coglioni avere Otaria sul camioncino quando si va a prendere i libri, visto che aggiunge 90 (o 100, cito testuale) chili in più al carico. Otaria, dal canto suo, detesta il ragazzo in questione, ma credo non abbia idea di quanto lui la vorrebbe vedere su un girarrosto con una mela in bocca. Bell'ambiente, insomma, in cui è Old Turtle che tira i fili di tutti, giudicando suo figlio un idiota incapace, lesinando sui soldi e limitandosi a trattare tutti male indistintamente, non salutando e lamentandosi di ogni cosa. Perfino quelle fatte bene.

Io, dal canto mio, mi sono ambientato. Ho guadagnato una sorta di stima lavorativa da parte di Old Turtle (di altri tipi di stima ne faccio anche a meno, francamente), che si guarda bene dal riprendermi a casaccio come faceva all'inizio. So rispondere, so cosa fare in determinati momenti e soprattutto so bene dove andare a prendere determinati libri, avendo ormai sviluppato una memoria non indifferente, caratteristica fondamentale per lavorare lì.

Se resisterò a settembre non mi è ancora dato saperlo; come di consueto potrei mollare da un momento all'altro o resistere per tutte le quattro settimane. A seconda di cosa succede, perchè in quel posto c'è un micromondo di cui voi non avete nemmeno la minima idea :D

lunedì 2 agosto 2010

LAUREA-TO

Cosa è successo in quest'ultimo periodo? Vediamo... ho buttato la spazzatura, ho cambiato avatar su Twitter, ho indovinato l'ultima parola di Reazione a Catena di ieri (e pure che le repliche di 1 contro 100 non avrebbero visto la luce di agosto) e... cos'altro? Ah beh sì, mi sono laureato. La cosa, ovviamente, non era inaspettata, nel senso, avevo dato l'ultimo esame (dopo qualcosa come 8 tentativi) e consegnato la tesi, quindi era davvero solo questione di giorni e di ufficializzazione. Contrariamente alla stragrande maggioranza delle università, infatti, nella mia facoltà non è stato necessario discutere la tesi. Bastava scriverla e consegnarla in segreteria. La scena che mi è parsa davanti, al momento della consegna, è stata molto in stile
- "grazie arrivederci"
*sorriso*
*mi volto*
*gettano la tesi nel cestino*
- "prossimo!"

Ma va bene così, l'importante era finire. Il voto finale è stato un discreto 98, un incremento di 31 punti rispetto al voto di maturità. Come dite? L'altro era in centesimi questo in centodecimi? Vabbè, in proporzione 67:100= 74: 110, quindi l'incremento è stato di 24, ma va bene così. Avrei naturalmente amato uscire con 100, ma pareva non fosse destino, quindi accontentiamoci, in vista della specialistica in arrivo da ottobre.

Sono dottorino :-)