lunedì 6 settembre 2010

BITA 2 - IL 2007 CHE CAMBIO' TUTTO - 1^ PUNTATA

Premessa. Quello che racconterò nelle prossime tredici settimane non è facile da raccontare, né tantomeno da scrivere. È un viaggio nella mia testa alla riscoperta di eventi che ho parzialmente rimosso, che mi hanno fatto soffrire e mi hanno, di fatto, cambiato. Come persona e come carattere. Non rinnego (quasi) nulla di quello che leggerete: se c’è stato è semplicemente perché il destino ha deciso che quello doveva essere il corso delle cose per farmi arrivare dove sono ora. Durante tutto il 2007 ho fatto cose di cui non vado fiero, che col carattere attuale sicuramente non farei, ma che mi hanno comunque insegnato qualcosa. Vi chiedo di leggere e giudicare ciò che vedrete sulla base di queste premesse, perché avrete di fronte l’anno di un ragazzo di diciannove anni ancora non del tutto formato, alle prese con le prime scelte importanti della sua esistenza.

Introduzione. Se volete leggere i primi traballanti approcci di un ragazzino accecato dagli ormoni o le notti di passione tra Ciclope degli X Men e Spiderman, se volete ridere con me di persone strambe e dei miei goffi colpi di fulmine o se semplicemente vi interessa dare un’occhiata ad una normale routine di un ragazzo universitario, questo non è il racconto adatto. O meglio, non lo è più. Per quello c’è la prima stagione di Bita, che trovate qui e che magari, leggendo tra le righe, vi potrà abituare a quello che scriverò da ora in avanti. Perché in fondo noi siamo il risultato di quello che ci è capitato e di come l’abbiamo affrontato. Nel bene e nel male.

Il mio 2007 comincia nel primo pomeriggio del 10 Luglio 2006. Nemmeno 24 ore prima insultavo un francese pelato ed esultavo per le vie di Brescia festeggiando la prima coppa del mondo italiana vista con i miei occhi, ora stavo serenamente seduto di fronte al computer conversando di questo e di altre inutilità nella chat del mio sito. Piuttosto “amato” dagli utenti, in quanto admin, trovavo spesso richieste nella messaggeria privata per poter parlare su msn messenger con me, per avere la possibilità di sapere che tipo era, quell’Alex87 che scriveva articoli e cazziava la gente sul forum. La richiesta del
suo contatto messenger, però, partì da me. Dietro a quel nickname che richiamava una celebre canzone dei Queen si nascondeva un ragazzo molto intelligente, i cui post sul blog non mancavano mai di stendere per la loro chiarezza espressiva e sintattica, senza mancare mai di quella buona dose di ironia che piaceva così tanto a me. Gli mandai un mp e gli chiesi il contatto. Quando lessi la sua risposta lo aggiunsi con lo stesso meccanismo automatico che tutti noi abbiamo messo in pratica decine e decine di volte, senza sapere cosa avrebbe comportato.

Nel primo pomeriggio del 10 Luglio 2006, mentre il mio nome su msn ancora ricordava la vittoria della sera prima urlando “campioni del mondo”,
N. mi scrisse per la prima volta.
“Ciao!”
- Ciao!
Non ricordo altro, ma sono sicuro di quei due punti esclamativi. Gli risposi nello stesso modo in cui mi aveva scritto. Ciao! Quel 10 luglio 2006 la mia vita cambiava per sempre, innescando di fatto una sequenza di eventi che mi porta ad essere qui a raccontarvela.

Mentre le mie giornate erano disturbate dall’infatuazione per M., quel compagno di classe così clericale con cui si era avuto un approccio ravvicinato del terzo tipo durante la gita di quinta, le serate si concludevano con la possibilità di vederlo, in compagnia, e uscirci sognando che un giorno le cose sarebbero cambiate per sempre. Alla fine di una di queste serate, tornato a casa sconsolato per chissà quale segnale male interpretato o con chissà quale speranza infranta, contattai N. Ce l’avevo in lista ormai da qualche settimana, ma non ci avevo mai parlato seriamente, se non per chiacchierare di qualche utente, qualche programma televisivo o qualche preferenza musicale. Ero giù, ne approfittai per sfogarmi. Gli raccontai tutto di M. senza farmi problemi del fatto che stessi parlando di un’infatuazione verso un ragazzo, convinto che comunque mi avrebbe potuto capire. Mi raccontò di una sua situazione simile, per una persona alla quale non aveva avuto il coraggio di dichiararsi, che gli aveva lanciato segnali ambigui facendogli vivere, di fatto, una situazione molto simile alla mia. Mi ricordo la frase “se non abitassimo così lontani sarebbe la classica sera per andare fuori a bere qualcosa e raccontarcele di persona, queste cose”. Lui era pugliese, del gargano. Lui lo sperone dello stivale, io, probabilmente, più in alto dell’attaccatura delle stringhe. Rimanemmo a parlare fino alle due. La sua vaghezza in determinate risposte mi fece cominciare a dubitare di un’eterosessualità che avevo dato assolutamente per scontato. Qualche giorno dopo, con estrema fatica, gli tirai fuori la confessione che ormai immaginavo. Anche lui gay, anche lui ossessionato da un ragazzo etero che non lo ricambiava e non poteva farlo.

Le conversazioni aumentarono di volume: cominciammo a sentirci più spesso; io lo tenevo aggiornato sulla situazione con M., lui mi parlava del suo lavoro, della sua famiglia. Cominciammo anche ad affiancare a queste discussioni riflessioni più intime, sull’omosessualità, su come ci percepivamo e, perché no, anche qualche sana discussione sui ragazzi e sui calciatori. Gli piacevano i calciatori, come dargli torto. Lo scambio dei numeri di telefono arrivò con estrema naturalezza. Intendiamoci, non era da me conoscere gente su internet e scambiarmici il numero, né tantomeno farci notte quasi tutte le sere per parlare praticamente di tutto. Con N. questa cosa arrivò naturale e spontanea. Ora le conversazioni su msn vennero affiancate da qualche messaggio, con cui ci si teneva compagnia quando non avevamo la possibilità di parlarci tramite computer.

Quello che, secondo me, ha cominciato a cambiare tutto è stato un litigio, arrivato intorno a novembre, in cui il rapporto cominciò a virare in una direzione assolutamente imprevedibile. Oltre a quello, presi la scelta definitiva per quanto riguardava l’università, puntando tutto su un’altra città. Il test ai primi giorni di settembre, che tentai con lo spirito del “come va va” fu invece il punto fermo per i miei successivi quattro anni di studi. Non potevo sapere che anche quella scelta si sarebbe un giorno incrociata con quelle di N., non potevo sapere cosa sarebbe diventato, da lì a pochi mesi, quel semplice contatto virtuale dall’altra parte dell’Italia.

(
continua)

4 commenti:

  1. E adesso come faccio ad aspettare fino a lunedì prossimo?1?
    Questa "dose" d BITA 2 non è stata sufficiente e sono già in crisi d'astinenza!

    Finendo di scherzare, si sente molto l'emozione che provi raccontando la tua storia.
    Storia nella quale, in tanti piccoli tratti, possiamo riconoscerci tutti.

    Un baciotto,
    PD

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  2. Mi han fatto tanta tenerezza tutte le premesse iniziali. Ti stimo per la decisione che hai preso di raccontare tutta la verità riguardo questo particolare periodo della tua vita, non è da tutti. E non è da tutti saperlo fare con costanza, ironia, semplicità, simpatia, scorrevolezza ma soprattutto intelligenza.

    Adoro Bita, potessi ti scritturerei per uno screenplay.

    Grande A'

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  3. come dice Gigi sei simpatico, ironico e serio a seconda della situazione e non e' da tutti esserlo :)

    resto sintonizzato come sempre per conoscerti meglio attraverso questa tua seconda parte della tua vita :)

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