sabato 10 aprile 2010

IF

Non so se ho già scritto un post del genere o meno. Fatto sta che ne sento il bisogno dopo le chiacchiere (poco) spensierate di questo pomeriggio. Com'è possibile che delle minime varianti cambino la nostra vita in modi così assurdi? Com'è possibile che, ripensando al passato, ci si accorga di veri e propri crocevia, sulla carta veramente piccoli ma a tutti gli effetti vincolanti per la formazione del nostro attuale presente? E soprattutto, com'è possibile venire a capo dell'annosa questione "cosa sarebbe successo se..."?

Forse esistono davvero, le realtà alternative, quelle infinite realtà diverse da questa per un granello di polvere o quelle completamente ribaltate, in cui ad esempio io sono uno studente di medicina, sono stato bocciato otto volte al liceo, sono un muratore, sono già morto, sono il più giovane eletto tra le file della Lega Nord o in cui ho appena segnato il gol-vittoria in Fiorentina-Inter 3-2. Se fosse questa la realtà dei fatti, evidentemente ci sarebbe un punto comune in cui, a due a due, le realtà si separerebbero snodandosi su binari diversi. Un punto di scelta, di bivio, in cui prendere una, l'altra o un'altra decisione ancora possa creare delle vere e proprie realtà alternative. Ed è scontato che più il bivio è in là col tempo, più gli effetti del cambiamento si fanno netti e devastanti.

Il mio incontro con Seba, senza voler svelare cose che leggerete in un prossimo futuro su queste pagine nella forma prosaica che preferisco, è costellato di piccole scelte che, se solo per infinitesimale scelta differente, non fossero andate così, avrebbero cambiato di netto i miei ultimi tre anni. Un banalissimo "ma piove che Cristo la manda, stiamo a casa?", se avesse ricevuto un "sì, dai", avrebbe totalmente cambiato la mia vita. Una decisione, di quelle che prendi in 1 minuto e, pensi, non cambieranno assolutamente niente. Ho reso l'idea?

Il mio 2007 sarebbe stato un altro anno se una qualsiasi tra cinque persone a caso avesse scelto diverse chiavi di ricerca, avesse cliccato su un altro risultato, se non si fosse capitati tutti sullo stesso sito. Io in primis, nel 2004, creando a valanga risultati impensabili, amicizie, addirittura amori, odi, sentimenti fortissimi. Che per un mio semplice clic differente sarebbero potuti non esistere mai.

Cosa sono certe scelte, a fronte della vita che potrebbe nascerne? E se i miei genitori, nel 1986, non avessero comprato la casa al lago? Io non vi starei scrivendo dal posto in cui sono, presumibilmente nemmeno dallo stesso computer. E senza scomodare i casi per cui non sarei nemmeno nato, se mi fossi presentato a quello che poteva essere il mio primo appuntamento con un ragazzo? Magari mi sarei accettato prima e ora sarei la peggio sfranta del Nord Italia. E se quella notte in barca non fossi finito nel letto con il tizio cattolico per cui avrei perso inutilmente la testa un anno? E se nel volo in bici non avessi allungato d'istinto il braccio sinistro? E se avessi scelto un altra scuola media, un altro liceo, un'altra università? E un'altra città?

No, dico. Non ci pensate mai a come una piuma sposti a poco a poco sempre più cose?

4 commenti:

  1. E se avessi dato retta al mio primo istinto che mi diceva: "che rompicoglioni questo qui, è noioso lascialo perdere"? Beh se gli avessi dato retta, al mio istinto, oggi non sarei il ragazzo innamorato che sono. E non è nemmeno cosi tanto rompicoglioni come mi sembrava all'inizio :D

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  2. a volte mi capita di pensarci.. tempo fa infatti (novembre 2009) scrissi un post dal titolo Sliding Doors :)

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  3. Immagina che se tre anni fa un mio amico "etero" e fidanzato non ci avesse provato con me probabilmente oggi sarei sposato e pargolato. Invece quell'evento ha cambiato la mia vita. Ho preso consapevolezza del mio essere gay, ho lasciato la mia morosa, ho fatto coming out in famiglia, ho fatto un sacco di sciocchezze e poi ho trovato l'amore della mia vita!! :)
    Besos

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  4. Ti scrive uno che era "destinato" alla facoltà di ingegneria sin da quando era piccolo...e che una scelta...un SI detto al momento giusto...che nulla aveva a che vedere con l'uni (era l'invito ad un diciottesimo)..lo ha portato a diventare studente di medicina. Sinceramente, però, sono allo stesso modo convinto che per tutti noi esista una sorta di destino. Non ti parlo di una strada preimpostata in ogni dettaglio...ma di una sorta canovaccio. Per farti un esempio...mi piace credere che se non avessi incontrato la mia ragazza a quel meeting...l'avrei sicuramente conosciuta tempo dopo all'inaugurazione di un locale di amici comuni. Mi piace credere che noi fossimo destinati ad incontraci...e che le nostre scelte abbiano influito solo sul momento dell'incontro...una cosa del genere insomma. In ogni caso lasciami farti i complimenti per il post...mi piace davvero...
    ciauuu
    Marco

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