In questi giorni mi è capitato di pensare all'eventuale seconda stagione di Bita (qui la prima), da pubblicare magari dopo l'estate su queste stesse pagine. Il dubbio, tuttavia, nasce dal momento in cui il contenuto di quelle 'puntate', relative all'anno 2007 (particolarmente intenso e, per questo, meritevole di un intero capitolo dedicato), è particolarmente difficile da raccontare. Vuoi per i ricordi che inesorabilmente farà riaffiorare, vuoi per la vergogna di cose che ho fatto e non avrei voluto/dovuto fare (ma che mi hanno reso il ragazzo che sono, nessuna esclusa), vuoi per la paura del giudizio di chi mi leggerà che, forzatamente, potrà essere diverso da quello della prima stagione.Se nel corso dei miei anni "dal '90 ad oggi" si poteva ridere dell'accoppiamento tra Ciclope e l'Uomo Ragno, dei miei primi approcci con i ragazzi, delle mie prime cotte e delle mie prime ossessioni, magari (speranza) arrivando quasi a capire empaticamente ciò che raccontavo nelle fasi più drammatiche del coming out in famiglia, ora la storia vira. E' stato quell'anno a cambiarmi più di ogni altra cosa, a incidere a fuoco dentro di me i difetti peggiori, a segnarmi inesorabilmente, ad insegnarmi a combattere e fare colpi di testa. Un 2007 che è stato tutto, soprattutto per ciò che ha portato nei suoi ultimi mesi. L'amore vero, che è ancora accanto a me.
Ma il percorso per arrivarci non è stato facile, tutt'altro. E' stato denso di delusioni, umiliazioni, vergogne. E io ho paura di non sentirmela a raccontare tutto: ho paura a ricordarle, a riviverle e a leggere le inesorabili frasi che vi scaturiranno. Che già ho sentito tre anni fa, ma che non potevo capire.
Non si può cancellare il passato, fa parte di noi. Vorrei solo qualche consiglio, se vi va. O rassicurazioni, toh.



