martedì 24 agosto 2010

...E UN ANNO SE NE VA

Non riuscirò mai, e intendo mai, a rendere con questo post le sensazioni di questi giorni. E con "questi giorni" non intendo quelli di questa settimana, ma anche quelli di un anno fa a quest'ora. E quelli di due, cinque, dieci anni fa a quest'ora.

La verità è che la fine, l'esaurirsi dell'estate porta con sè un bagaglio di emozioni, paure e sconvolgimenti che mi atterra e mi fa vivere gli ultimi giorni come un'agonia, facendo cominciare al peggio la nuova "annata". Mi chiedo perchè l'ultimo dell'anno non sia stato posto qui, alla fine dell'estate, in effetti, visto che è con settembre che tutto riparte, i nuovi propositi hanno un senso d'esistere e si comincia davvero qualcosa di nuovo. Ad ogni livello.

Quando andavo a scuola vivevo malissimo la fine delle vacanze. Non come tutti i ragazzini, di più, molto di più. Non mi limitavo ad odiare le pubblicità spauracchio della Seven, della Invicta, Smemoranda, Gazzenda e tutta la linea scuola dei cartoni animati, io mi angosciavo e cambiavo canale, rovinandomi la giornata. Non andavo a comprare niente, se non giusto la nuova Smemoranda, facendomi tutte le medie e tutto il liceo con lo stesso zaino. Ogni cosa che poteva dare una parvenza di fine estate era un evento luttuoso che avvicinava l'irrimandabile.

I tedeschi che facevano il loro arrivo al residence al lago (loro cominciano le loro vacanze a settembre), il Festivalbar (quando c'era) che mandava in onda i promo delle finali all'Arena di Verona, Superquark che manda il sommario dell'ultima puntata, i programmi della mattina che pian piano rivanno in onda e tante altre cose. Ma su tutte, una. Le giornate che si accorciano.

Pensateci, voi che odiate l'estate e il caldo. Se la natura avesse voluto che fosse l'inverno, ad essere la stagione più bella, l'avrebbe connotata da trasformazioni positive. Le giornate che si accorciano sono, già etimologicamente, una connotazione negativa che precorre alla depressione autunnale e, successivamente, invernale. Il sole che dura di meno, il buio che comincia ad arrivare alle otto, e poi alle sette e così via.

Cosa mi angoscia? Tutto sommato solo il pensiero che un'altra estate se ne sia andata, e che non ne arriverà un'altra prima di 9 mesi. Perchè l'estate è l'unica stagione in cui mi sento quasi a mio agio. Perchè è l'unico periodo in cui ti metti una maglietta e un paio di jeans e sei a posto. Perchè è d'estate che si passa tanto tempo fuori e non si gela dal freddo. Perchè si vive la notte con una serenità quasi infinita.

E invece basta così, dopo 3 mesi tutto questo volge al termine. Niente più serate sul terrazzo del lago sotto la luna, niente più jeans+maglietta, niente più gardaland, niente più gelati e bibite ghiacciate, niente più sdraiarsi e dormire senza coperte. Che vi devo dire? Non mi va giù. Semplicemente non mi va giù.

[I goodbye dell'alba fanno sanguinare
Per le strade appiccicose Agosto muore
Dimmi tu che cosa dovrei fare
Quando vengon corte le parole [...]
Per le strade usate la mia mente va
Scorterò i miei ricordi fino al mare
Fisso con lo sguardo per vederli decollare]
{Nicolas Bonazzi - "New York"}

3 commenti:

  1. Piacevole riflessione.
    Piacevole sintassi; nitida.
    Bita (seppur l'idea della vita a puntate abbia un filino rotto) è uno dei migliori della sua categoria.
    Complimenti per il twitter davvero di alto livello.

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  2. Non avercela con me ma io sono sollevato dall'idea dell'estate che finalmente finisce.
    Sarà che vivo in un'altra parte d'Italia dove la "vita" arriva in inverno. Sarà che il caldo davvero lo sopporto male perchè da lui non puoi difenderti. Sarà che preferisco ua sciata di anche soli 5 min a 4 ore al mare. Sarà uel che sarà ma finalmente penso alle giornate in pista, alle cioccolate calde sulle terrazze innevate, alle nottate al chiar di luna in baite isolate. Visioni diverse di uguali aspettative :)

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