giovedì 5 agosto 2010

AGGIORNAMENTI BASE DALLA LIBRERIA

Qualora ve lo steste chiedendo, non ho mollato la libreria dopo poche ore. Ho completato la prima settimana, la seconda e la terza. Finito giugno, ho resistito anche per le 4 settimane di luglio, portandomi a casa un totale di sette settimane lavorative. Chi se lo sarebbe mai aspettato sette settimane fa? Io no, di sicuro.

Le occasioni in cui sono stato vicino a mollare sono state innumerevoli, su tutte ricordo un momento in cui sono stato mandato alla cieca in giro per il centro di Milano in cerca di un fil di ferro che avesse caratteristiche assurde e uniche in natura, nell'unica zona in cui di ferramenta manco l'ombra. In una giornata particolarmente fresca, con tipo 40 gradi di media. Ebbene, lì più che in ogni altro momento sono stato vicino a dire "sai che c'è? M'avete rotto il cazzo e i vostri 5 euro all'ora potete darli al venditore ambulante che entra ogni tanto". Non solo lì, in realtà, le urla del mitologico Old Turtle (vedere post vecchi per delucidazioni) e i suoi insulti più o meno velati mi hanno spinto in più occasioni a rispondergli (nei limiti dell'educazione che però non tollera la prevaricazione) e a chiedere a Otaria di porre un freno ai deliri del suocero.

Tanta fauna e tanti avvenimenti hanno poi movimentato il caldo mese di luglio: sono stato affiancato da altri tre ragazzi quasi coetanei. Ci sono un sardo, un filosofo judoka e un milanese balbuziente. E no, non è l'inizio di una barzelletta, erano i miei colleghi di lavoro. Messi in periodo di prova insieme a me (con la differenza che io ero lì già da tre settimane e potevo far valere la maggiore esperienza), ci siamo alternati in turni a due a due, in modo da coprire tutto l'arco della giornata in tutto l'arco della settimana. Tizi strani, per carità, specialmente il milanese balbuziente di cui sopra. Svogliato, abbastanza arrogantello, quando trovava un libro (che vi lascio immaginare è evento assai meno raro di un'aurora boreale, visto che siamo in una libreria), esclamava ad alta voce "alla grandeeee", anche se circondato da clienti. Non riesco a renderlo, ma era particolarmente imbarazzante. Come quando porgeva un libro alla cliente dicendo "ecco a lei, Milady". Come quando cercava un libro di Sandro Mayer chiedendo, dopo dieci minuti di ricerca, se "Sandro Mayer" fosse il titolo. E così via, un personaggio, che parlava di come avrebbe speso i soldi di settembre, senza sapere che a settembre non ci sarebbe arrivato.

Ebbene sì, il fantomatico "settembre" mi vedrà di nuovo attivo in libreria. E non perchè sia divertente (potrebbe, ma l'ambiente è veramente pessimo), nè perchè mi trovi bene (vedi parentesi precedente), ma per la paga. Si vocifera che sia buona. E ci mancherebbe, visto che i ritmi saranno folli, qualcosa come 12 ore tutti i giorni dalle 8 alle 20 con un'ora di pausa per mangiare. Dal lunedì al sabato.

Eppure l'ultimo giorno uno dei ragazzi più esperti, che è già al suo quinto anno lì dentro, m'ha raccontato storie veramente improponibili, tipo di cassiere pagate 350 euro per due settimane a 11 ore al giorno (qualcosa come 2.40 € all'ora, per intenderci), paghe di 500/1000 euro inferiori al previsto e cose di questo genere. E davvero non mi capacito di come si possa sfruttare così dei ragazzi che possono avere più o meno bisogno di lavorare, che accettano di farlo in nero e non si lamentano di salire a 5 metri d'altezza con tutti i rischi del caso e che ci si diverte pure a trattare male e insultare. Non capisco, veramente.

L'ambiente, quindi, è quello che è. Ma anche tra di loro, visto che Otaria è sinceramente mal vista non solo da uno dei ragazzi con più esperienza, lì dentro, ma pure dal suocero. Capita infatti di sentire, un pomeriggio, il ragazzo in questione dire che "la cicciona di merda" e il figlio del titolare non facciano un cazzo, non ci siano mai e siano dei piccioncini del cazzo (i due stanno assieme). E il padre di lui (e suocero di lei), che fa? Ma gli dà ragione, naturalmente, aggiungendo che è una rottura di coglioni avere Otaria sul camioncino quando si va a prendere i libri, visto che aggiunge 90 (o 100, cito testuale) chili in più al carico. Otaria, dal canto suo, detesta il ragazzo in questione, ma credo non abbia idea di quanto lui la vorrebbe vedere su un girarrosto con una mela in bocca. Bell'ambiente, insomma, in cui è Old Turtle che tira i fili di tutti, giudicando suo figlio un idiota incapace, lesinando sui soldi e limitandosi a trattare tutti male indistintamente, non salutando e lamentandosi di ogni cosa. Perfino quelle fatte bene.

Io, dal canto mio, mi sono ambientato. Ho guadagnato una sorta di stima lavorativa da parte di Old Turtle (di altri tipi di stima ne faccio anche a meno, francamente), che si guarda bene dal riprendermi a casaccio come faceva all'inizio. So rispondere, so cosa fare in determinati momenti e soprattutto so bene dove andare a prendere determinati libri, avendo ormai sviluppato una memoria non indifferente, caratteristica fondamentale per lavorare lì.

Se resisterò a settembre non mi è ancora dato saperlo; come di consueto potrei mollare da un momento all'altro o resistere per tutte le quattro settimane. A seconda di cosa succede, perchè in quel posto c'è un micromondo di cui voi non avete nemmeno la minima idea :D

1 commento:

  1. Resisti.Fallo per me. Mi diverto terribilmente a seguire le avventure di Old Turtle :D

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