lunedì 6 luglio 2009

POLVERE DI STALLE

Ho letto spesso in giro di case per "studenti fuori sede" non particolarmente linde, al limite delle condizioni igieniche improponibili. Mai, però, avrei pensato di finire ad essere uno di loro, a tutti gli effetti. Ci eravamo - io e le coinquiline - promessi e ripromessi di tenere in ordine, di dividerci i compiti, di chiamare mensilmente una nonna (non certo la mia, quella al massimo avrebbe sparso vetri e Jack Daniel per terra), una donna delle pulizie, una filippina, il robot dei Jetson, di non produrre rifiuti e sporco. Ovviamente niente di tutto questo, la pigrizia ha trionfato in pochi mesi e ora siamo qui, a vivere nel regno della sporcizia e del pattume. Non so quale regola viga, se fosse casa mia (inteso come il mio nido d'amore) tenere in ordine e pulire non mi peserebbe. Sapere che è una "seconda casa", che potrei/dovrei pulire tanto io quanto loro, che tutto sommato si vive comunque mi fa andare avanti così, seguendo questa filosofia di vita piuttosto accidiosa. Abbiamo due bagni (da due persone a testa) e io condivido anche la camera. Per fortuna ci conosciamo da quando abbiamo 4 anni così sappiamo condividere anche la tolleranza per le condizioni di vita vagamente indecorose.

Il bagno, appunto. Non lo puliamo da 3 mesi pieni. Mi fa ridere ripensare ad una scena vista di recente a "Cambio Moglie" su Sky in cui una delle protagoniste si lamentava della presenza delle "goccioline" nel rubinetto. Da noi la cosa più pulita sono i capelli. Dubito che le macchie di dentifricio vadano via, credo potremmo spacciarle per una fantasia del lavandino. Polvere ovunque (ma sfido a trovare un posto senza), il tutto a corollario di una doccia che ha più confezioni vuote di bagnoschiuma che piastrelle. Troppo difficile trascinarli fino al cestino della plastica. Anche perchè la differenziata, manco a dirlo, non la facciamo più. Usciamo di notte o di prima mattina a buttare lo sporco, quando la portinaia non c'è e non può controllare.
In cucina le cose non vanno meglio. Una volta ho mangiato un'insalata scaduta da un mese (e non mi è manco successo niente), le date di "preferibile consumazione" non sono propriamente il primo dato che osserviamo. Non per niente, per terra ci sono dei segni neri che, se non sapessi da dove vengono, mi darebbero da pensare che si sia corsa una tappa della Parigi Dakar. Perchè lavare un pavimento che tanto è destinato a sporcarsi in un giorno? Il divano, che ci venne consegnato rosso, ora giace in un angolo inutilizzato, tra macchie marroni e oggetti plastificati che spuntano dalle sue zone buie.
Come potrebbe fare eccezione la camera da letto? Un clochard avrebbe schifo a viverci e preferirebbe un dignitosissimo cartone di Mediaworld. La polvere qui è davvero ovunque. Non so come si riformi, so solo che nel tempo di 48 ore ce n'è più di prima, anche in questo caso l'unica assunzione è "inutile pulire". Gli ammassi sono ovali, dopo essersi annidati sotto i letti hanno invaso la zona-televisione, puntando alla scrivania. Sono densi, grossi, ovali e grigi grigi. Non mi stupirei se ne trovassi uno sul cesso, col giornale aperto e una tazza di caffè, la mattina appena sveglio. Il tappeto nasceva arcobaleno e muore nero. Non ci camminerei a piedi nudi neanche da sonnambulo. La scrivania è inutilizzabile. "Qui studieremo". Sì, un piano per conquistare il mondo: è completamente sommersa da fogli, libri e bottiglie di plastica vuote. Le sedie sono comodi poggia-vestiti. Invernali, tra l'altro. La poltrona non viene mai usata per vedere la tv perchè è a sua volta piena di vestiti, più o meno puliti.

Il tutto è il regno del disordine, anche se per assurdo sappiamo benissimo dove cercare ciò di cui abbiamo bisogno. Raccontato così credo che faccia molto schifo, ma in realtà viverci è fattibile.

E' questione di pigrizia. Non ce la faccio. Se devo lavare i piatti rimando il più possibile. Ho addirittura lasciato due bottiglie di latte semi-piene fuori dal frigo per tre settimane. Quando le ho dovute svuotare, minacciato da tutte e tre (ma la vita con 3 ragazze non sarebbe dovuta essere più 'pulita'?), è uscita una sostanza liquida-trasparente al sapore di fragole e vomito. Il blocco di ciò che era diventata mozzarella, invece, non voleva saperne di lasciare la bottiglia. Tutto nel contenitore della plastica, chiaramente, alle due di notte.

2 commenti:

  1. AleAle.. NON CI SIAMO!!!!! Mo te mando su Mary con lo spolverino e il mocio nello zaino!

    RispondiElimina
  2. Che schifoo Ale! Ahahah! :P
    Ci vuole un'impresa di pulizie. Ma se mi paghi pulisco io

    RispondiElimina