mercoledì 23 luglio 2014

PARTO

C'è che ci siamo. Il 6 Agosto volo in un'altra città di un altro Paese. Lo so da marzo, quindi sarebbe passato relativamente poco tempo, se non fosse che gli ultimi tre mesi sono durati - per ragioni lavorative - almeno nove.

Ieri per la prima volta ho sentito davvero tutta l'ansia del mondo crollarmi addosso. Vuoi perché i giorni son sempre meno, vuoi perché quello che ora sta riempiendo in un modo totalizzante e alienante le mie giornate smetterà di esserci all'improvviso, tra una settimana, lasciando volente o nolente un vuoto dentro cui sarà difficile riabituarmi. Vuoi perché ho ancora una casa da svuotare e pochi giorni per farlo. Vuoi perché nell'enormità di cose da fare dovrò incastrare tutti gli addii del mondo. Vuoi perché è un passo enorme.

Me la posso raccontare come voglio, posso minimizzarlo come ho sempre fatto per le cose più grandi di me, ma il passo è enorme e il mio inconscio lo sa.

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